Enel punta su un utile ordinario di circa 3,2 miliardi di euro nel 2016, di circa 3,6 mld nel 2017, di circa 4,1 nel 2018 e di circa 4,7 nel 2019. E’ quanto prevede il piano strategico 2017-19 che l’Enel presenta oggi alla comunità finanziaria a Londra.
Il nuovo piano introduce due ulteriori fattori, la digitalizzazione e l’attenzione al cliente, per promuovere ulteriore crescita ed efficienza. Si prevede che il nuovo fattore rappresentato dalla digitalizzazione consentirà al gruppo di raggiungere un obiettivo in termini di cash cost di 10,6 miliardi di euro nel 2019 a fronte di 11,6 miliardi di cash cost nel 2016, pari a una riduzione nominale del 9%.
Si tratta di un miglioramento pari a 500 milioni di euro rispetto al piano precedente, derivante da una riduzione del 7% degli investimenti in manutenzione a 2,8 miliardi di euro nel 2019 rispetto ai 3,0 miliardi di euro del 2016, nonostante la crescita del portafoglio degli asset; un netto miglioramento della riduzione dei costi operativi, che raggiungeranno 7,8 miliardi di euro nel 2019 rispetto agli 8,6 miliardi di euro nel 2016.
Il gruppo prevede un piano di investimenti complessivo di 20,9 miliardi di euro tra il 2017 e il 2019 (rispetto a 21,2 miliardi di euro previsti dal piano precedente per il medesimo arco temporale) con un mix tra investimenti di manutenzione e investimenti per la crescita nell’ordine, rispettivamente, di 40%/60%.
Il piano di digitalizzazione degli asset genererà una crescita degli investimenti nei settori delle reti e del retail, che riguarderà principalmente i contatori intelligenti, il controllo da remoto, la connettività dei sistemi, così come gli investimenti nella digitalizzazione del cliente e la promozione di una forza lavoro più digitalizzata. Tali investimenti consentiranno al Gruppo di stabilizzare gli investimenti in manutenzione, ridurre i costi operativi e liberare risorse aggiuntive per la crescita.
La crescita nelle fonti rinnovabili è stata di tali dimensioni che il gruppo ha raggiunto attualmente una capacità complessiva di circa 36 GW e può contare su una presenza globale e tecnologicamente diversificata. Grazie a questo solido primato, il Gruppo sta aggiungendo alle sue attività in tale settore un modello ‘BSO’ (‘build, sell and operate’) a minor intensità di capitale, in modo da ridurre i rischi ed accelerare la creazione di valore.
Quasi il 95% degli investimenti del Gruppo destinati alla crescita riguarderà attività prive del rischio “merchant”, quali le reti, nonché la generazione da fonti rinnovabili e termoelettriche supportata da contratti di acquisto dell’energia (c.d. Power Purchase Agreement).
“Nell’aggiornare oggi la nostra strategia – afferma l’ad e direttore generale di Enel, Francesco Starace – aggiungiamo la digitalizzazione e l’attenzione al cliente quali leve per creare ulteriore valore attraverso i principi fondamentali della strategia stessa”.
L’insieme di queste azioni, spiega ancora Starace, “sosterrà la crescita degli utili e la generazione di cassa, da cui derivano la previsione di un incremento del dividendo e l’introduzione dell’eventualità di un programma di acquisto di azioni proprie, lasciando, al contempo, invariato lo slancio nella nostra traiettoria di crescita”.
All’inizio del 2015, rileva l’ad del gruppo energetico, “abbiamo presentato la nostra strategia di trasformazione e lo scorso anno, in questo periodo, ne abbiamo aggiornato i contenuti prevedendo un raggiungimento accelerato dei relativi obiettivi”.
Da allora, sottolinea Starace, “abbiamo superato gli obiettivi che ci eravamo posti e, con un anno di anticipo, possiamo adesso implementare ulteriormente la nostra strategia. Grazie alla spinta del modello di business sostenibile che abbiamo creato e che sta dando i suoi frutti, Enel è ora dotata di un’organizzazione più focalizzata, efficiente e remunerativa”. (AdnKronos)