Eni, in collaborazione con Rie-Ricerche Industriali ed energetiche, ha promosso oggi a Venezia il workshop ‘Sostenibilità e ambiente in laguna: green refinery e nuovi carburanti’. Il convegno, che ha avuto luogo nella Bioraffineria Eni di Venezia, ha posto l’attenzione sul tema dell’inquinamento urbano, con particolare riferimento alle emissioni dei trasporti terrestri e lagunari nella città di Venezia, e alla necessità di individuare possibili azioni per contrastare le emissioni dei principali inquinanti. Infatti, se per l’Agenzia europea per l’ambiente l’inquinamento atmosferico è “la più grande minaccia ambientale alla salute in Europa“, Venezia è per Legambiente agli ultimi posti delle classifica delle città italiane più virtuose dal punto di vista ambientale. Un dato che mette in evidenza il forte contributo all’inquinamento delle emissioni marittime: i vaporetti di Venezia per il trasporto pubblico seguono la normativa ambientale della navigazione sul Reno, che non prevede sistemi di abbattimento delle emissioni post combustione (sistemi catalitici per riduzione incombusti), trappole per particolato e sistemi catalitici per abbattimento NOx (tipo Euro VI per autovetture). Inoltre nella laguna è presente un intenso traffico navale, sia di tipo turistico che commerciale. Proprio a Venezia. Eni ha realizzato con un brevetto tutto italiano il primo esempio al mondo di conversione di una raffineria petrolifera in una Bioraffineria, che consente di trasformare oli vegetali in un prodotto completamente idrocarburico superando i problemi qualitativi del biodiesel tradizionale. Il nuovo biocarburante è prodotto grazie alla tecnologia Ecofining, sviluppata dal 2006 nei laboratori di San Donato Milanese, in collaborazione con Honeywell UOP. La disponibilità di tale componente ha permesso il lancio del nuovo Eni Diesel+, disponibile dal gennaio scorso in oltre 3.500 stazioni di servizio Eni, un carburante in grado di coniugare le caratteristiche prestazionali dei carburanti premium di ultima generazione con una maggiore attenzione all’ambiente. In particolare, il nuovo Eni Diesel+, con il 15% di componente rinnovabile ed una matrice idrocarburica ottimizzata, permette di ridurre i consumi fino al 4%, facilita le partenze a freddo e garantisce una minor rumorosità del motore grazie all’elevato numero di cetano. Grazie alla sua nuova formulazione, segnala l’azienda, Eni Diesel+ consente di ridurre le emissioni di CO2 oltre il 5%, gli idrocarburi incombusti e ossido di carbonio fino al 40% e il particolato fino al 20%. In attesa di cambiamenti radicali nei sistemi di trasporto, quale ad esempio l’uso massivo auto elettriche, Eni Diesel+ fornisce dunque un contributo immediato alla riduzione delle emissioni sull’intero parco veicolare a gasolio. Eni Diesel+ non è un prodotto rivolto alle sole nuove motorizzazioni, segnala ancora Eni. Ma, proprio per i suoi benefici ambientali, potrebbe essere utilizzato con ottimi risultati nel trasporto pubblico in aree ad alta intensità veicolare e nel trasporto in acque interne e insulari. Il carburante prodotto da Eni a Venezia può infatti essere impiegato anche nei motori navali di grande potenza, incluse le turbine. A tale proposito una sperimentazione ad hoc è stata effettuata con la Marina Militare Italiana su alcune unità navali, con risultati positivi a livello emissivo e di efficienza motoristica.