Giocattoli elettronici: Remedia spiega il riciclo ai bambini

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Un gioco interattivo per insegnare ai più piccoli il rispetto dell’ambiente. Con questa iniziativa Remedia, Consorzio nazionale per la gestione eco-sostenibile dei Rifiuti Tecnologici, ha rinnovato anche quest’anno, per la IX edizione consecutiva, l’appuntamento con ‘G! Come Giocare’. Remedia sarà alla fiera-evento dedicata a famiglie e bambini in programma dal 18 al 20 novembre 2016 presso il Padiglione 3 – Stand A5 di FieramilanoCity.
Tra le attività rivolte ai piccoli partecipanti alla fiera c’è lo spettacolo interattivo ‘Salviamo il parco e i Raee’. Negli intervalli tra gli eventi in programma, sarà allestita quest’anno presso lo stand di Remedia una plancia gioco coloratissima dove i bambini si sfideranno per accumulare eco-crediti raccogliendo i Raee e consegnandoli alle piazzole ecologiche.
Una volta giunti a fine vita, i giocattoli, come tutti i Raee (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), devono essere avviati al riciclo correttamente per permettere la raccolta e la reintroduzione nel ciclo produttivo di materiali quali ferro, plastica, alluminio e non solo.

Da una console del peso di 2 kg, ad esempio, è possibile ricavare ferro (45,50%), plastica (19%), alluminio (4%), rame (1,5%) e altri materiali, tra cui una piccola percentuale di metalli preziosi e terre. Tutti i partecipanti saranno premiati con una foto ricordo e un palloncino.
Avviare i giocattoli elettrici ed elettronici non più funzionanti al corretto riciclo rappresenta un’opportunità per la salute e l’ambiente“, spiega Fabrizia Gasperini, responsabile Comunicazione di Remedia. “Ad oggi il corretto riciclo di questi giocattoli si mantiene sul 2% di quelli immessi sul mercato – continua – una percentuale che equivale a 230 tonnellate smaltite correttamente a fronte di 12mila immesse sul mercato. Sono questi i dati che, con iniziative come ‘G! Come Giocare’, ci auguriamo possano essere incrementati anche attraverso attività di sensibilizzazione e educazione al riciclo rivolte, come in questo caso, a partire dalle famiglie“. (AdnKronos)

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