Imballaggi in acciaio: superato l’obiettivo UE del 75% di riciclo entro il 2025

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La filiera degli imballaggi in acciaio traina l’Europa verso i futuri obiettivi di riciclo fissati dalle nuove proposte di direttiva comunitaria per un’economia circolare. Il target del 75% entro il 2025 è già superato: stando agli ultimi dati forniti da Apeal, federazione europea dei produttori di imballaggi in acciaio, nel Vecchio Continente il tasso di riciclo degli imballaggi in acciaio ha raggiunto quota 76% e l’ambizioso obiettivo di raggiungere l’85% entro il 2030 sembra a portata di mano.
Se ne è discusso oggi ad Ecomondo, la manifestazione di Rimini dedicata alla “green economy” all’interno del convegno “Imballaggi in acciaio ed economia circolare”, promosso da Ricrea, il Consorzio Nazionale per il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Acciaio.
L’acciaio è il materiale da imballaggio più riciclato al mondo. Oggi in Europa tre quarti degli imballaggi in acciaio immessi a consumo, come scatolette e barattoli per conserve alimentari, fusti, bombolette aerosol, tappi e chiusure, una volta utilizzati vengono raccolti, riciclati e reintrodotti nel ciclo produttivo dando vita a nuovi manufatti. Nel nostro Paese, tra i migliori a livello comunitario, nel 2015 è stato avviato a riciclo il 73,4% degli imballaggi di acciaio immessi al consumo.
Grazie alle proprietà dell’acciaio, materia prima permanente che può essere riciclata infinite volte senza che questo ne comprometta la qualità, quella del packaging è una vera e propria filiera chiusa capace di trasformare il rifiuto in risorsa senza ricorrere all’estrazione di nuova materia prima, tagliando così le emissioni in atmosfera.
Grazie alle 347.687 tonnellate di acciaio recuperato dagli imballaggi in Italia nel 2015 si è ottenuto un risparmio diretto di 660.605 tonnellate di minerale di ferro e di 208.612 tonnellate di carbone, oltre che di 622.359 tonnellate di CO2.
Grazie all’aumento dei tassi di riciclo dell’acciaio le emissioni di diossido di carbonio sono diminuite, dal 2006 ad oggi, del 12% con una contestuale flessione del 2% nella domanda energetica primaria per le aziende (fonte Apeal).
In Italia un ottimo esempio di modello ideale di economia circolare con protagonista l’acciaio arriva dalla Sicilia, dove grazie all’impegno di aziende ed enti locali il ciclo virtuoso degli imballaggi in acciaio si completa all’interno dei confini regionali, dalla produzione alla raccolta differenziata, fino al ritorno a nuova vita attraverso il riciclo.
Barattoli per vegetali, scatolette per tonno e latte per olio, vengono prodotti e riempiti, e – una volta utilizzati – differenziati e raccolti. Una volta trattato, il rottame d’acciaio ottenuto viene inviato ad Acciaierie di Sicilia, unica acciaieria presente sull’isola. Qui viene fuso nel forno elettrico per tornare nuova materia prima e cioè acciaio, sotto forma come barre di tondo per cemento armato. Perché riciclare gli imballaggi in acciaio costa meno, sia in termini ambientali che economici, che produrne di nuovi. (AdnKronos)

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