“Stiamo sentendo i membri dell’equipaggio poi riferiremo alla Procura. La dinamica verra’ fuori dalla nostra inchiesta, al momento non possiamo fare congetture: dobbiamo essere cauti e valutare tutti gli elementi utili per far emergere la verita’. Cercheremo al piu’ presto di scoprire cosa e’ accaduto“: lo ha dichiarato il comandante della Capitaneria di Porto di Messina, che sta conducendo le indagini sull’incidente avvenuto ieri a bordo della nave Sansovino che ha causato tre morti e sei feriti. In riferimento al bilancio iniziale di 4 morti ha spiegato: “L’errore e’ stato nostro: nei momenti concitati seguiti all’incidente abbiamo saputo che c’erano quattro morti. Ci sono state informazioni errate da parte degli ospedali e le notizie si sono accavallate; c’e’ stato un errore e ce ne scusiamo con tutti. I morti sono tre e speriamo che rimangano tali“.
Resta in prognosi riservata, Ferdinando Puccio, uno degli operai rimasti coinvolti ieri nel grave incidente. Il paziente, ricoverato nel reparto di Rianimazione dell’Irccs – Piemonte, presenta, a causa delle esalazioni, un grave distress respiratorio ed è tuttora sottoposto a ventilazione meccanica e supporto farmacologico per migliorarne i parametri emodinamici. Nelle prossime ore verranno ripetuti gli accertamenti clinici e strumentali al fine di monitorare l’evoluzione del quadro patologico.
In netto miglioramento invece Antonino Lombardo, l’altro operaio ricoverato da ieri sera in Osservazione Breve Intensiva (OBI). Il paziente sarà sottoposto a ulteriori esami e accertamenti diagnostici, ma si prevede che a breve sarà dimesso.
I Ris dei Carabinieri e i Vigili del fuoco del speciale nucleo, dopo avere indossato delle tute speciali e maschere particolari, hanno raggiunto il luogo in cui sono morti il primo ufficiale Christian Micalizzi, il secondo ufficiale Gaetano D’Ambra e l’operaio Santo Parisi. Dopo avere seguito un’ispezione nella pancia della nave, i Ris e i Vigili del fuoco, hanno prelevato dei campioni da consegnare alla Procura di Messina che coordina l’inchiesta per omicidio colposo plurimo. Al momento non ci sono indagati. Secondo una prima ricostruzione degli investigatori, il primo a scendere nel locale di sentina sarebbe stato il secondo ufficiale di bordo, Gaetano D’Ambra di Lipari. L’uomo però ha perso subito i sensi a causa dell’esalazione dei gas mortali. A tentare di soccorrerlo sarebbe arrivato Christian Micalizzi, ma anche lui ha perso subito i sensi. Lo stesso accade a Santo Parisi. Ferdinando Puccio, che ora è ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale Piemonte di Messina, ha tentato di soccorrere i tre colleghi ma anche lui è stato colpito dal potente veleno. Intanto, i magistrati, coordinati dal Procuratore aggiunto Giovannella Scaminaci, stanno continuando i sentire i testimoni che ieri pomeriggio si trovavano i a poca distanza dal luogo della tragedia. Nelle prossime ore saranno nominati dei consulenti tecnici che eseguiranno altri accertamenti.