La Stazione Spaziale Internazionale ha guadagnato tre nuovi inquilini sabato, tra cui l’astronauta donna più anziana e con più esperienza ad orbitare intorno al mondo. Ed è arrivato anche un po’ di Marte, per gentile concessione di un francese che ha portato con sé un piccolo pezzo di un meteorite del pianeta rosso. Lanciata giovedi dal Kazakistan, la capsula Soyuz russa ha portato a destinazione l’astronauta della NASA Peggy Whitson, l’astronauta francese Thomas Pesquet e il cosmonauta russo Oleg Novitskiy, che si sono uniti ai tre uomini già a bordo, un americano e due russi. Questa è la terza missione stazione spaziale per Whitson, che a 56 anni è la più vecchia tra i suoi compagni a bordo. Peggy detiene già il record per il maggior tempo trascorso nello spazio per una donna: quasi 400 giorni durante le suoi varie missioni. Ed entro la prossima primavera dovrebbe battere il record tra gli astronauti americani, sia uomini che donne. Biochimico di formazione, Whitson festeggerà il suo 57° compleanno presso il laboratorio orbitante nel mese di febbraio. Fino a giovedì nessuna donna di età superiore a 55 aveva volato nello spazio.
Pesquet, invece, sta compiendo il suo primo volo spaziale e Novitskiy il suo secondo. Prima del lancio, Pesquet ha detto ai giornalisti di aver portate con sé un pezzo di un meteorite di Marte a dimostrazione dell’unione necessaria tra gli esploratori umani e robotici. Egli intende riportare la pietra a terra tra sei mesi, quando verrà lanciata a bordo di un rover su Marte e tornerà dunque sul suo pianeta natale. “Così diventerà il viaggiatore più esperto dello spazio che c’è al mondo” ha detto lo stesso Pesquet mercoledì al cosmodromo di Baikonur. “L’idea è di dimostrare che l’esplorazione spaziale umana e quella robotica non sono in competizione, ma lavoriamo tutti insieme. Quello che facciamo sulla stazione spaziale è solo un passo verso la strada dell’esplorazione“. Domenica, intanto, ricorre il 18° anniversario del lancio del primo pezzo della stazione spaziale.
