Dell’abbandono e inutilizzo della storica sede del Museo Geologico Nazionale, a Roma, abbiamo già parlato su Meteoweb in un precedente articolo. Da anni infatti l’edificio, voluto da Quintino Sella alla fine dell’800 ed appositamente costruito per ospitare il Regio Ufficio Geologico ed il relativo Museo Agrario-Geologico, è vuoto. Le collezioni geologiche che vi erano ospitate fino agli anni ’90 (fra cui dei preziosi marmi antichi) sono state impacchettate e trasferite in depositi, privando così il pubblico di un importante centro di cultura ed educazione scientifica.
Oggi, come accaduto nel 2014, è stata aperta una petizione sul sito della FAI (Fondo Ambiente Italiano) “I luoghi del cuore” con l’obiettivo di riaprire questo importante sito.
Chi volesse votare per strappare il Museo all’abbandono e per ripristinarlo, può farlo a questo link. Se il Museo tornasse alla collettività, si legge nel testo che accompagna la petizione, “si verrebbe a sanare la grave ferita culturale più volte denunciata nel corso degli anni da autorevoli istituzioni nazionali ed internazionali (tra le quali UNESCO, Accademia dei Lincei, Società Geologica Italiana, Italia Nostra, FAI), da Amministrazioni dello Stato, da rappresentanti della Politica, della Scienza e della Società civile[…]
Il ripristino dello storico Museo doterebbe di nuovo Roma capitale, al pari delle altre grandi capitali europee, di un Museo di Scienze della Terra e del Territorio che potrebbe costituire la base per la realizzazione di un Polo di informazione/formazione ambientale finalizzato alla cultura e allo sviluppo del territorio, all’educazione ambientale ed alla prevenzione dei rischi.