Un team di 7 medici volontari italiani partirà nei prossimi giorni per la Siria. Obiettivo: raggiungere l’ospedale universitario di Damasco e prestare cure mediche alla popolazione stremata dal conflitto. La Siria sta vivendo una guerra che si protrae da più di 5 anni. Un conflitto che finora ha causato più di 200mila morti, con oltre 5 milioni di persone che hanno lasciato il Paese, e gran parte delle infrastrutture tra cui ospedali e scuole in macerie. L’organizzazione non governativa Emergenza Sorrisi si recherà a Damasco dal 15 al 22 novembre per operare bambini che presentano traumi di guerra e prestare soccorso alla popolazione così duramente provata, presso l’ospedale civile della città. “Nel gruppo di medici in partenza ci sarà anche un neurochirurgo, un ortopedico, un chirurgo plastico, un anestesista. L’importanza di questa missione in Siria è facilmente intuibile. Le immagini di cui sono piene i nostri telegiornali – spiega all’AdnKronos Salute Fabio Massimo Abenavoli, fondatore e presidente di Emergenza Sorrisi Ong, che guiderà il team dei medici volontari – evidenziano quello che sarà il nostro lavoro una volta giunti a Damasco, invitati dai medici siriani, dove cercheremo di aiutare la popolazione e i nostri colleghi locali prestando cure mediche specialistiche. Non ci si abitua alla sofferenza e noi abbiamo risposto subito con grande volontà e spirito di fraternità all’invito di prestare soccorso alla popolazione”. “Per scegliere di partire occorre un forte spirito di partecipazione, ma anche un po’ di incoscienza – racconta il chirurgo – Io stesso, nel corso degli anni, ho contratto epatite e malaria. Operiamo in zone difficili – ribadisce Abenavoli – Prima di partire un po’ di paura c’è sempre, ma occorre anche un pizzico di incoscienza”. Emergenza Sorrisi si occupa di bambini affetti da labbro leporino, palatoschisi, malformazioni del volto, esiti di ustioni, traumi di guerra, cataratte e altre patologie invalidanti nei Paesi in via di sviluppo. Dell’organizzazione fanno parte 369 medici e infermieri volontari, grazie ai quali vengono realizzate missioni chirurgiche in 17 paesi nel mondo. Fino ad ora 3.909 bambini sono stati operati e hanno ritrovato il sorriso. Uno dei pilastri della nostra attività è la formazione e l’aggiornamento dei medici e degli infermieri locali. “Dei nostri percorsi formativi beneficiano attualmente 570 professionisti dei Paesi che ospitano le missioni”, conclude il medico. Tutti i progetti di Emergenza Sorrisi nei Paesi del sud del mondo prevedono la partecipazione locale, più ampia e inclusiva possibile. Allo stato attuale sono 7 le sedi locali autonome dell’associazione aperte in Benin, Repubblica Democratica del Congo, Iraq, Afghanistan, Pakistan, Georgia e Burkina Faso. (AdnKronos)