Indagini in corso per Juno. La sonda NASA, a partecipazione italiana, in orbita intorno a Giove dal 4 luglio scorso, è sotto l’occhio degli scienziati a causa di un problema ai propulsori. La stessa anomalia, sarebbe stata riscontrata anche su Intelsat un satellite della Boeing dotato di motori Leros, gli stessi montati a bordo di Juno anche se in una una versione precedente.
I tecnici della NASA – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – sono ora al lavoro per capire le eventuali connessioni tra i malfunzionamenti riscontrati nei due veicoli spaziali.«La sonda effettuerà un altro sorvolo di Giove e poi decideremo il da farsi – ha detto James Green capo della divisione di scienze planetarie della NASA – dobbiamo capire cosa è successo prima di procedere con l’accensione del motore principale a dicembre»
Il 19 ottobre scorso la NASA aveva pianificato una manovra di riduzione del periodo orbitale di Juno (Period Reduction Manouvre, PRM), che avrebbe consentito alla sonda l’avvicinamento a Giove nella sua prima orbita operativa. La manovra è poi stata rimandata all’11 dicembre prossimo a causa di un problema riscontrato nelle valvole del sistema di pressurizzazione dell’elio.
Successivamente, a poco più di 13 ore dal fly by di Giove, la sonda è entrata in modalità di emergenza a causa di un’anomalia che ha costretto il computer di bordo a un riavvio forzato. Juno è poi tornata pienamente operativa in orbita intorno al gigante gassoso, il 24 ottobre.
La NASA ha specificato che la sonda è in grado di portare avanti la sua missione nell’orbita attuale dal momento che la maggior parte dei dati vengono raccolti durante i sorvoli ravvicinati del pianeta. La manovra pianificata per dicembre, ridurrebbe il periodo orbitale della sonda da 53,4 giorni a 14 consentendo un maggior numero di fly by aumentandone le opportunità di raccolta delle informazioni scientifiche.