Prevedere i terremoti resta un’impresa impossibile, ma si puo’ dire dove – non quando – e’ piu’ probabile che possa avvenire un sisma con una certa magnitudo. Lo ha detto oggi a Roma il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni, in un incontro organizzato dalla Stampa estera. Alla luce di queste conoscenze, ha osservato Doglioni, potrebbero essere integrate le attuali mappa della pericolosita’ sismica, che contiene i dati che definiscono quanto il territorio in cui viviamo sia soggetto agli effetti dei terremoti. “Auspico – ha detto – che in futuro si possa aggiungere a questa carta anche le conoscenze relative alla stima della magnitudo”, con l’indicazione delle aree in cui e’ piu’ probabile che si verifichino i terremoti maggiori. Alla luce delle conoscenze finora disponibili, si osserva che le aree nelle quali si osserva una deformazione minore sono quelle in cui la faglia sta accumulando una maggiore quantita’ di energia. E’ in queste zone che potrebbero quindi avvenire i terremoti. “Questo vale – ha osservato Doglioni – per il sisma de L’Aquila del 2009 come per i terremoti di questi giorni nell’Italia centrale”.