Il Terremoto di domenica 30 ottobre, con magnitudo 6.5, ha colpito “territori in gran parte di montagna già dentro a processi di spopolamento molto significativi, borghi e comuni piccoli con 60-65 frazioni, territorio già di per se’ debole dal punto di vista economico, infrastrutturale, debolissimo dal punto di vista idrogeologico, esposto a gravi rischi di spopolamento. Se fossimo giapponesi abbandoneremmo quei territori; non siamo giapponesi, non possiamo abbandonare una parte cosi’ importante del nostro Paese come il centro Italia“. Lo ha detto Vasco Errani, commissario per la ricostruzione, durante l’audizione di questa sera con il capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, davanti alla commissione Bilancio del Senato nell’ambito dell’esame del ddl 2567 di conversione in legge del dl 189/2016 relativo ad interventi urgenti in favore delle popolazioni terremotate. E quindi “ricostruiremo” – ha detto Errani – prevedendo “una serie di politiche legate alla ricostruzione di case, beni pubblici, sistema economico che c’era ma anche alla necessita’ di provare testardamente a costruire un diverso modello economico di quel territorio, per dare una prospettiva diversa, perfino ad invertire il processo di spopolamento”. Il commissario ha ipotizzato che saranno almeno 250mila le schede Aedes di verifica dell’agibilita’ delle strutture pubbliche e private, “ma se dicessimo che si finanziano anche le case agibili arriveremmo a un milione. Non finanzieremo le case che non erano abitabili, che non avevano alcun tipo di servizi e utenze. Interverremo solo in relazione ai centri storici ma solo per la qualita’ dei centri storici. Lo Stato interviene anche sulle secondo case perche’ parliamo di comuni dove fino al 90% il patrimonio abitativo e’ fatto di seconde case, perche case di famiglia e parte integrante dell’economia di quelle realta'”. La filosofia “e’ quella di riportare a casa le persone che non hanno altro dove andare”, il Terremoto “non dev’essere l’occasione per dare una rinfrescata alla propria abitazione…”. Le schede di valutazione dei danni saranno rigorose. E ci sara’ uno stretto controllo da parte dell’Anac: “Tutte le imprese, anche del subappalto, devono essere iscritte nella ‘white list'”, ha detto Errani, per evitare infiltrazioni della criminalita’ nelle opere di ricostruzione. E per questo c’e una struttura speciale presso il ministero degli Interni. Errani non ha nascosto che l’insistenza dello sciame sismico, con scosse anche forti, rimette sempre tutto in discussione, “dobbiamo essere consapevoli di questa dinamica”.