La verifica della sicurezza delle scuole a Roma, all’indomani della nuova scossa di terremoto che ha colpito l’Appennino centrale e pienamente percepita nella Capitale, “dovrebbe iniziare dall’analisi del tipo di suolo su cui poggiano gli istituti scolastici“. Ad affermarlo all’Adnkronos è il geologo Paolo Messina, direttore del CNR-Igag, l’Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del Consiglio Nazionale delle Ricerche. “Se è importante controllare la struttura dell’edificio scolastico in termini di prevenzione, il primo passo per renderli più sicuri rispetto ad un terremoto è comprendere la natura del terreno su cui sono stati costruiti” esorta il geologo. “Gli studi di microzonazione sono un aspetto primario per la protezione antisismica di una scuola così come di tutti gli edifici, pubblici e privati o di interesse storico e architettonico” avverte. “Ci sono terreni -spiega Messina- che amplificano gli effetti di un terremoto e allora le strutture che vi poggiano sopra vanno adeguate anche a questa ulteriore vulnerabilità“. “Il nostro istituto -riferisce il direttore del CNR-Igag- ha realizzato studi di microzonazione in alcune aree di Roma, nel Municipio I e in tutta l’area del Colosseo e abbiamo verificato che il monumento icona della Capitale poggia su terreni che amplificano i terremoti, quindi i danni“. Per questo, evidenzia il geologo, “si deve insistere sulla microzonazione per mettere in sicurezza le scuole e gli edifici in genere“.