Terremoto; il medico di Norcia sfollato: “Noi medici lasciati soli dall’Asl”

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L’ospedale di Norcia è del tutto inagibile, L’Asl è gravemente lesionata, le due farmacie sono inagibili perché sono nella zona rossa, per i farmaci salva-vita c’è una roulotte con due farmacisti volontari di Cagliari. Io mi trovo su una ambulanza del 118 per seguire i pazienti. Il mio studio è inagibile e non posso più accedere al computer con tutti i dati dei miei pazienti. Prescrivo tutto con carta e penna come tanti anni fa“. Sono le parole del Dott. Paolo Altea, Medico di Base di Norcia ai microfoni della trasmissione “Genetica oggi”, condotta da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Lancio un appello: “Noi medici dei comuni di Norcia, Cascia e Preci colpiti dal sisma, non siamo stati contattati da nessun Dirigente Asl né per calore umano, né per informarci sulle norme attuali che guidano l’emergenza del terremoto. Nessun Dirigente, nessun direttore di Asl ci ha chiamato per dirci cosa fare e cosa non fare. Questo mi riempie di amarezza perché penso che meritavamo qualcosa di più“.

Io stesso sono uno sfollato. Faccio la spola fra Norcia e il Lago Trasimeno, in un albergo, dove siamo stati portati, con altre persone, dalla protezione civile. Paradossalmente ho più pazienti al Lago Trasimeno che a Norcia“.

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