E’ scattata una vasta operazione internazionale che coinvolge la marina militare di Nuova Zelanda, Australia, Stati Uniti e Giappone, per soccorrere ed evacuare oltre 1000 turisti e residenti rimasti solati a causa del violento terremoto magnitudo 7.8 (dato USGS) ha colpito la parte nord dell’isola meridionale della Nuova Zelanda, causando due morti e danni gravissimi a edifici, strade e infrastrutture. Secondo Geonet, il sito neozelandese che monitora i fenomeni sismici, sono 100.000 le frane registrate finora e proseguono le repliche, alcune delle quali hanno superato magnitudo 6: rilevate oltre 1200 scosse dal sisma.
La nave Hmas Darwin della marina australiana è attesa tra poche ore a Kaikoura, isolata da causa delle frane e nel frattempo prosegue l’evacuazione con una nave della marina neozelandese e con elicotteri militari. Attesa anche una nave giapponese e la Uss Sampson, che era gia’ diretta in Nuova Zelanda per le celebrazioni del 75° anniversario della marina neozelandese.
Secondo quanto riferito alla Bbc dall’agenzia di consulenza sulle costruzioni antisismiche Tonkin & Taylor, incaricata dal governo di valutare l’estensione e la gravità dei danni causati dal terremoto di domenica, l’entità dei danni nella zona di Kaikoura è ”catastrofica”. “Ci sono state 100.000 frane, oltre 50 delle quali hanno ricoperto molte sezioni della State Highway 1, la strada principale che attraversa il paese“, ha detto.