Si racconta che fosse Stradivari in persona, amante del silenzio dei boschi, ad aggirarsi nella Foresta dei Violini di Paneveggio alla ricerca degli alberi più idonei alla costruzione dei suoi violini, riconoscendo l’albero perfetto dal suono prodotto dai picchi contro i tronchi.
Siamo in Trentino e la Foresta dei Violini è uno dei tanti tesori paesaggistici, naturalistici e culturali custoditi dalle Dolomiti; adagiata sulle pendici superiori della Val di Fiemme e della Valle di Primiero, su una superficie di 2700 ettari, compresa tra i 1450 e i 2050 metri di altitudine.La Foresta, ricadente amministrativamente nei comuni di Predazzo, Tonadico e Siror, tutti situati nella Provincia autonoma di Trento, è il cuore del Parco Naturale di Paveneggio/Pale di San Martino.Essa è famosa per i suoi abeti rossi plurisecolari il cui legno fornisce la materia prima ideale per la costruzione delle tavole armoniche dei violini e degli altri strumenti ad arco (viole, violoncelli e contrabbassi), oltre che per le celebri gondole veneziane.
Il legno dell’abete rosso, infatti, è particolarmente elastico, trasmette meglio il suono e i suoi canali linfatici sono come minuscole canna d’organo che creano risonanza… per questo gli alberi vengono abbattuti in luna calante, tra ottobre e novembre, quando nel tronco vi è la minore quantità di linfa.Gli alberi migliori si riconoscono per gli anelli di crescita molto sottili e perfettamente concentrici, con fibre dritte e fini e scarsa presenza di nodi.La Foresta dei Violini, per secoli proprietà dei Conti del Tirolo, offre la possibilità di inoltrarsi nella natura più incontaminata, camminando lungo sentieri segnalati alla scoperta di cascate, becchi casolari, ponti e corde sospesi, respirando a pieni polmoni un’aria fresca e ricca d’ossigeno, avvistando, se si è fortunati, camosci, caprioli e marmotte.