Università: è morto Filippo Ciampolini, pioniere dell’innovazione elettrotecnica

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L’ingegnere Filippo Ciampolini, pioniere dell’innovazione dell’elettrotecnica in Italia e protagonista di una nuova tipologia di didattica denominata Ricerca Metodologica-Disciplinare, è morto a Bologna all’età di 90 anni. L’annuncio della scomparsa è stato dato oggi dall’Università di Bologna, di cui era professore emerito di elettrotecnica. Mercoledì 23 novembre, alle ore 9.30, si terrà la cerimonia di commemorazione accademica presso la Cappella Bulgari dell’Archiginnasio. La cerimonia funebre religiosa avrà luogo, alle ore 10.45, presso la chiesa parrocchiale di San Giuseppe Sposo, in via Bellinzona 6 a Bologna. Nato a Firenze nel 1926, CIAMPOLINI si era laureato in ingegneria industriale all’Ateneo bolognese dove ha percorso tutta la sua carriera accademica fino a diventare professore ordinario nel 1965. E’ stato direttore dell’Istituto di Elettrotecnica dal 1974 al 1976 e ha ricoperto molti ruoli nella Facoltà di Ingegneria ed all’interno dell’Ateneo. Notevole è stato, nei 50 anni di attività universitaria, il contributo del professor CIAMPOLINI allo sviluppo della Facoltà di Ingegneria sia sul piano scientifico, sia su quello didattico.

L’attività scientifica si è svolta soprattutto nel campo dell’elettrotecnica generale e delle macchine elettriche: in tali settori è stato autore di pubblicazioni e vari libri. I risultati più significativi della sua attività di ricerca si riferiscono alla teoria delle macchine asincrone e delle reti elettriche lineari. In questo secondo settore ha elaborato il cosiddetto “metodo delle interdizioni”, che successivamente si è rivelato strumento efficace non solo nello studio dei circuiti elettrici, ma anche in settori scientifici diversi dall’elettrotecnica (matematica, fisica, scienza delle costruzioni, ecc.). Verso la metà degli anni ’80 l’orientamento delle ricerche del professore CIAMPOLINI ha cominciato a cambiare gradualmente fino ad assumere una fisionomia del tutto diversa dalla precedente. Per migliorare la qualità degli allievi prima e dopo l’accesso all’Università, ha sviluppato una tipologia di ricerca, denominata Ricerca Metodologica-Disciplinare (Rmd) che, a differenza di quella pedagogica classica, è fortemente legata ai contenuti delle singole discipline. CIAMPOLINI ha pubblicato diversi volumi sui temi della ricerca didattica, ed è stato responsabile di numerosi progetti nazionali e regionali.

Per queste competenze, ha ricoperto dal 1990 al 1997 l’incarico di presidente dell’Irrsae (Istituto Regionale Ricerca Sperimentazione Aggiornamenti Educativi) dell’Emilia Romagna ed è stato presidente del gruppo di ricerca di tutti gli Irrsae nazionali. CIAMPOLINI si è attivamente impegnato sul tema del raccordo scuola-università, animando gruppi di docenti delle scuole medie superiori e spendendosi personalmente nell’insegnamento e nella divulgazione. A partire dagli anni ’80, intere generazioni di studenti delle scuole medie superiori bolognesi hanno incontrato CIAMPOLINI, scoprendo le loro vocazioni nel corso degli interventi di preparazione alla maturità e di avviamento alle facoltà tecnico-scientifiche

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