Un aereo militare Tu-154 con 92 persone a bordo, diretto in Siria, è precipitato ieri nelle acque del Mar Nero, pochi minuti dopo aver lasciato l’aeroporto di Sochi, nel sud della Russia. Nessun sopravvissuto tra i passeggeri: a bordo alcuni soldati, 9 giornalisti e 64 membri del coro dell’Armata rossa che si stavano dirigendo in Siria per le celebrazioni di Capodanno nella base aerea di Jmeimim, dove Mosca ha dispiegato truppe dell’aviazione. Tra i passeggeri anche la dottoressa Elizaveta Glinka, presidentessa della fondazione ‘Fair Aid’ (organizzazione a sostegno dei malati terminali di cancro), che stava trasportando aiuti destinati a un ospedale siriano. Al momento ancora sconosciute le cause: il presidente Vladimir Putin ha ordinato al suo primo ministro, Dmitri Medvedev, di guidare la Commissione di inchiesta sul disastro aereo. Finora, le autorità non hanno avanzato nessuna ipotesi anche se non è esclusa la pista del terrorismo. Alcuni esperti fanno invece sapere che la tragedia può essere stata provocata da un malfunzionamento tecnico. Putin ha decretato per oggi il lutto nazionale in memoria delle vittime.
A bordo del volo vi erano solo i membri del coro e del corpo di ballo dell’Armata rossa perché la rappresentazione in Siria non prevedeva la partecipazione dell’orchestra, anch’essa parte fondante della formazione.
Il velivolo è stato prodotto nel 1983 e due anni fa ha subito una revisione. Da allora, secondo il consorzio produttore Ruskie Mashiny, l’aereo non aveva ricevuto da parte dei proprietari richieste di manutenzione tecnica o di riparazione.
LE DINAMICHE – L’aereo, un tri-reattore con capacità fino ai 180 passeggeri, era partito da Mosca e aveva fatto scalo per fare rifornimento all’aeroporto di Sochi, dove è decollato alle 05:20 locali (le 03:20 in Italia). Pochi minuti dopo, il velivolo è precipitato in mare senza che nessuno dei membri dell’equipaggio sia riuscito a comunicare alla torre di controllo una situazione di emergenza o un malfunzionamento a bordo. Navi, elicotteri e droni hanno preso subito parte alle operazioni di ricerca, effettuate in un’area di 10 chilometri quadrati davanti alla costa di Sochi: più di 3000 persone, tra cui 100 sommozzatori, attrezzati con equipaggiamento idroacustico, sono arrivati da tutta la Russia e sono impegnati nella ricerche insieme a 32 navi e diversi elicotteri.
LE CAUSE – A causare la tragedia aerea del Tupolev Tu-154 potrebbe essere stato un guasto tecnico o un errore del pilota. Lo riferisce l’agenzia russa Tass, citando le parole del ministro dei Trasporti, Maxim Sokolov. “Oggi, per quanto ne sappiamo, le versioni principali non includono l’attacco terroristico, quindi si suppone che la causa dello schianto potrebbe essere sia un guasto tecnico che un errore del pilota“, ha detto Sokolov in conferenza stampa dopo una riunione della commissione che indaga sul disastro. “Sottolineo, tuttavia, che le cause dell’incidente saranno stabilite dagli investigatori e dalla commissione tecnica del ministero della Difesa russo“, ha concluso Sokolov.