La Terra perde in continuazione habitat naturali: metà del pianeta si può considerare trasformata in suolo in cui dominano le attività dell’uomo. Solo negli ultimi 20 anni è stata convertita una superficie di 4 milioni e mezzo di chilometri quadrati, pari a due terzi dell’Australia. E’ quanto emerge da uno studio internazionale condotto da diversi atenei e ong, tra cui Wildlife Conservation Society (Wcs), pubblicato su Conservation Letters in occasione della Conferenza Onu sulla biodiversità in corso a Cancun, Messico, fino al 17 dicembre. La distruzione di habitat, spiegano gli scienziati, supera ancora di gran lunga la protezione degli stessi in molte parti del pianeta, nonostante gli innumerevoli sforzi di tutela.
“Come conseguenza della perdita di habitat, passata e recente, quasi la meta’ delle ecoregioni del mondo oggi si può classificare a rischio molto alto“, afferma l’autore principale dello studio, James Watson di Universita’ del Queensland e Wcs. Le ecoregioni da ‘bollino rosso’ – cioè caratterizzate da più habitat ‘convertiti’ rispetto a quelli protetti – si trovano in tutti i continenti ma si concentrano in Europa, Sud e Sud-est asiatico, America settentrionale e America latina occidentale, Africa occidentale e Madagascar.