“La nuova legge sugli ecoreati sta funzionando bene. Dall’entrata in vigore, il 29 maggio 2015, al 31 gennaio 2016, sono 947 i reati ambientali accertati, tra delitti e reati contravvenzionali, 1.185 le persone denunciate e 229 i beni sequestrati per un valore complessivo di quasi 24 milioni di euro. Contestato in 118 casi il nuovo delitto di inquinamento e per 30 volte il disastro ambientale. E solo in Sicilia sono stati accertati 17 ecoreati che hanno portato a 87 denunce e 14 sequestri“. A tirare le somme sull’applicazione e gli effetti della nuova legge sugli ecoreati è Legambiente Sicilia.
Secondo l’associazione, la nuova legge ha dato il via a “una nuova stagione per il contrasto delle ecomafie, della criminalità ambientale e degli inquinatori seriali“. “I risultati dei primi 8 mesi di applicazione della legge sugli ecoreati – afferma Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente – stanno dimostrando tutta l’efficacia del nuovo sistema sanzionatorio e nelle settimane scorse è arrivata finalmente anche la prima sentenza della Corte di Cassazione“. Per rendere ancora più efficace il contrasto agli ecocriminali, sottolinea Ciafani, “è fondamentale attivare una grande opera di formazione per tutti gli attori della repressione dei reati ambientali, a partire dai magistrati e dalle forze dell’ordine“. La legge introduce cinque nuovi ecoreati del codice penale: inquinamento, disastro ambientale, traffico e abbandono di materiale radioattivo, impedimento del controllo e omessa bonifica. Le pene vanno dai 2 a 6 anni per il delitto di inquinamento e da 5 a 15 anni per chi commette un disastro ambientale. I tempi di prescrizione raddoppiano, è prevista una lunga serie di aggravanti, tra cui quelle per lesione, morte, ecomafia e corruzione, e si possono eseguire le confische dei beni in caso di condanna.
La legge prevede anche sconti di pena per chi si adopera a bonificare in tempi certi (questo accelererà inevitabilmente il processo di risanamento in Italia) e un sistema di estinzione amministrativa dei reati minori se vengono rispettate in tempi certi le prescrizioni dettate dagli organi di controllo come l’Arpa. (AdnKronos)