Biodiversità: pronta la mappa del Dna del cavalluccio marino

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E’ stata messa a punto la mappa del Dna del cavalluccio marino: contiene informazioni preziose per capire la biodiversità e i segreti dell’evoluzione che hanno dato a questi animali sia una forma cosi’ bizzarra, sia la capacita’ dei maschi di partorire. Pubblicato su Nature, il risultato si deve ai ricercatori coordinati da Byrappa Venkatesh, dell’Agenzia per la Scienza Tecnologia e Ricerca (Astar) di Singapore. Il cavalluccio marino e’ un animale unico nel suo genere: nuota in verticale, per difendersi dai predatori ha una sorta di ‘armatura’ sul corpo fatta di placche ossee e non ha denti. Analizzando il Dna del cavalluccio marino tigre (Hippocampus comes) i ricercatori hanno scoperto che tutte queste caratteristiche sono il frutto di una evoluzione ‘galoppante’, cioe’ molto piu’ rapida rispetto a quella sperimentata dai suoi parenti stretti, nel corso della quale il cavalluccio marino ha perso alcuni geni e ne ha duplicati altri. I primi geni persi sono quelli responsabili dello sviluppo dei denti.

Il cavalluccio marino non bisogno dei denti perche’ ha un modo speciale di mangiare: invece di masticare la sua preda, la succhia con la pressione che puo’ generare con il suo muso lungo. Nel Dna di questo animale mancano anche i geni dell’olfatto perche’ il cavalluccio marino caccia solo grazie alla sua vista acutissima e al fatto che gli occhi possono muoversi indipendentemente l’uno dall’altro. Un altro gene che manca nel Dna di questo animale e’ quello delle cosiddette pinne pelviche, che nei pesci sono poste piu’ in basso rispetto alle pinne pettorali. A rendere unico questo animale marino e’ anche la capacita’ dei maschi di partorire: la femmina depone le uova in una speciale sacca nel ventre del maschio che poi ‘partorisce’ con contrazioni addominali simili al parto femminile. Secondo i ricercatori, geni responsabili di altre funzioni, nel corso dell’evoluzione, sono stati duplicati nel Dna del cavalluccio marino per rendere possibile la gravidanza maschile. Quando un gene viene duplicato, la copia puo’ svolgere infatti una funzione completamente nuova.

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