Vengono comunemente etichettati come la “bevanda salutare” per eccellenza, da consumare tutti i giorni e ad ogni ora, ma in realtà dietro i succhi di frutta si cela una realtà che esula totalmente dall’abbaglio salutista che le pubblicità e il commercio vogliono farci credere.
I succhi di frutta industriali infatti, a differenza di quelli bio preparati con sola frutta di stagione che contengono vitamine, proteine, sali minerali, zuccheri semplici, acqua e fibre, sono ricchi di sostanze chimiche e zuccheri aggiunti che di certo non fanno bene alla salute e non strizzano neanche l’occhio alla linea.
Questi contengono infatti un notevole quantitativo di zuccheri, di sciroppo di glucosio e di additivi, come gli acidi ascorbico, citrico e lattico, l’anidride solforosa e aromi vari che deturpano la salubrità del prodotto.
In realtà per legge si dovrebbero bandire aromi e coloranti perché già la frutta dovrebbe bastare a dare sapore e colore al succo senza bisogno di “aiuti” esterni, ma nella realtà il ricorso a questi additivi, purtroppo, è molto frequente.
I succhi di frutta non fanno neanche bene alla linea, in quanto mantengono un potere calorico elevato a causa sia degli zuccheri aggiunti sia di quelli naturalmente presenti nella frutta.
Primo fra tutti troviamo il fruttosio che può essere dannoso quanto lo zucchero normale, che incrementa i livelli di insulina nel sangue.
Recenti studi hanno dimostrato che i succhi di frutta industriali a causa dell’elevata quantità di zuccheri aggiunti, potrebbero favorire l’obesità e aumentare del 18% le possibilità di ammalarsi di diabete di tipo 2: basti pensare che un bicchiere di 20 cc di un succo di frutta industriale contiene circa 100 calorie.