Fisica quantistica, il vuoto non esiste: è uno spazio pieno teatro di una sorta di ‘magia’

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Il vuoto è in realtà uno spazio pieno, che grazie ai campi magnetici, da particelle virtuali che appaiono e scompaiono in continuazione, è teatro di una sorta di “magia” resa possibile dalla teoria quantistica dell’elettrodinamica. Quella che negli anni ’30 era solo una teoria è diventata un enunciato attraverso una ricerca che dimostra come in presenza di un campo magnetico molto intenso questo puo’ modificare le proprieta’ della luce che attraversa il vuoto stesso, influenzandone la polarizzazione. Lo studio, condotto da un’equipe internazionale di ricercatori e pubblicato sulla rivista Monthly Notices of the Ras, dimostra che la luce che si propaga nel vuoto in presenza di un forte campo magnetico subisce un effetto quantistico noto come birifrangenza del vuoto, teorizzato negli anni ’30 e mai dimostrato sperimentalmente.

Il tutto è stato possibile misurando con il Very large telescope (Vlt) la polarizzazione della luce emessa da una stella di neutroni fortemente magnetizzata. Le stelle di neutroni sono i resti molto densi di stelle massicce (almeno 10 volte piu’ massicce del Sole) esplose come supernove al termine della loro vita, e hanno un campo magnetico estremo, miliardi di volte piu’ forte di quello del Sole. Secondo la teoria dell’elettrodinamica quantistica (Qed), il vuoto fortemente magnetizzato si comporta come un prisma per quanto riguarda la propagazione della luce, un effetto noto come birifrangenza del vuoto. “La stella di neutroni che abbiamo studiato – spiegano Roberto Turolla e Roberto Taverna del Dipartimento di Fisica e astronomia dell’Universita’ di Padova, tra i firmatari della ricerca – e’ una delle piu’ vicine e dista da noi circa 400 anni luce. Nonostante questo e’ cosi’ debole da poter essere osservata solo con i piu’ potenti telescopi“.

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