I costi dei danni dovuti all’incidente nucleare di Fukushima del 2011 sono quasi raddoppiati dalle precedenti stime di 3 anni fa, raggiungendo i 2.100 miliardi di yen, l’equivalente di 175 miliardi di euro. A dirlo è una commissione governativa che giudica a questo punto inevitabile da parte del gestore dell’impianto, la Tokyo Electric Power (Tepco), la necessita’ di aumentare le bollette energetiche per far fronte agli indennizzi, le spese accessorie per lo smantellamento della centrale, e la bonifica del territorio contaminato. Per aiutare finanziariamente la Tepco, inoltre, il ministro dell’Economia intende aumentare l’emissione dei bond governativi a nome dell’operatore, a 13.500 miliardi di yen dai precedenti 9mila miliardi. Nel corso di una conferenza stampa il ministro dell’Economia Hiroshige Seko ha riferito che i costi potrebbero incrementare in base a diverse circostanze e si spera anche in una loro diminuzione in scia ai progressi dell’innovazione tecnologica. La commissione governativa ha inoltre indicato l’esigenza di una maggiore cooperazione tra le utilities del Paese per favorire la riattivazione dell’impianto di Kashiwazaki-Kariwa, ovvero la più grande centrale nucleare del mondo, gestita dalla Tepco.