Rientrano in Brasile le salme delle vittime dell’incidente aereo di lunedì scorso in Colombia, costato la vita a 71 persone, tra le quali i calciatori della squadra brasiliana del Chapecoense. E nello stadio di Chapeco, invece della festa che i tifosi speravano di fare per celebrare la vittoria del loro team nella finale di Coppa Sudamericana, si terrà la cerimonia funebre per i calciatori e le altre vittime brasiliane dell’incidente. Oltre 100mila persone sono attese allo stadio, dove non ci sarà il presidente Michel Temer nel timore di proteste, che si limiterà ad accogliere le salme all’aeroporto. I resti delle vittime sono stati caricati su tre Hercules dell’Aeronautica brasiliana all’aeroporto José Maria Cordova di Rionegro, vicino Medellin, dopo aver lasciato l’istituto di medicina legale della città. E lungo il percorso centinaia di persone hanno voluto rendere l’ultimo omaggio ai campioni della squadra brasiliana, tra lacrime e applausi. Mercoledì scorso il Chapecoense avrebbe dovuto giocare la gara di andata della finale della Copa contro l’Atletico nacional di Medellin, che, dopo la tragedia, ha chiesto di assegnare la vittoria a tavolino alla squadra rivelazione del campionato brasiliano. “Il Chapecoense resterà nella nostra memoria per la sua perseveranza e tenacità – ha scritto su twitter il presidente colombiano Juan Manuel Santos – Rinnovo la mia più profonda solidarietà ai parenti delle vittime“. In tutti gli stadi del mondo nel fine settimana sarà osservato un minuto di silenzio prima dell’inizio delle partite per ricordare i giocatori. Nell’incidente – le cui cause sono ancora da accertare, anche se si sta indagando sull’allarme lanciato dal pilota del charter della compagnia aerea boliviana Lamia sulla fine del carburante – sono sopravvissute sei persone, tra cui tre giocatori, un giornalista e due membri dell’equipaggio.