A guidare i Re Magi dall’Oriente a rendere omaggio a Gesù appena nato non sarebbe stata una “stella” (come tradizionalmente tramandato) ma un eccezionale allineamento di pianeti, che si verificò il 6 a.C.. Il primo a scienziato a teorizzarlo fu Keplero, l’ultimo Grant Matthews, astrofisico della University of Notre Dame: l’esperto ha rilevato che l’evento che guidò i Magi, sacerdoti zoroastriani dell’antica Persia, fu una congiunzione di pianeti estremamente rara, mai più osservata successivamente. Il Sole, la Luna, Giove e Saturno si sono ritrovati nella costellazione dell’Ariete, Venere nella costellazione dei Pesci, e Marte e Mercurio nel Toro. Un evento eccezionale e pieno di significato per chi era un esperto di astronomia, come i Magi: la presenza di Giove e della Luna indicava la nascita di un grande personaggio mentre Saturno era un simbolo di vita. “I Magi devono aver visto questa congiunzione a est, riconoscendo il simbolo di una nascita regale di Giudea,” ha spiegato Matthews.