Previsioni Meteo – Un massiccio riscaldamento in troposfera sul settore orientale del mar Glaciale Artico, fra il mar di Beaufort e il mare della Siberia orientale, indotto dalla sempre maggior invasività dell’anticiclone delle Aleutine sul Pacifico settentrionale che contribuisce a spingere imponenti flussi di calore fin sullo Stretto di Bering, sta contribuendo ad un riassetto della struttura del vortice polare. Questo nuovo riassetto del vortice polare costringerà la parte più gelida di esso, rappresentata dal “lobo siberiano”, a trasmigrare in direzione della parte settentrionale degli Urali, penetrando sulla Russia europea, sotto forma di una profonda depressione extratropicale, sui 980 hpa, riempita di aria gelida d’estrazione artica a tutte le quote che nei prossimi giorni apporterà condizioni di tempo perturbato, con nevicate frequenti e temperature abbondantemente sotto i -20°C -25°C, accompagnate da venti gelidi piuttosto sostenuti, prevalentemente nord-occidentali e occidentali sul bassopiano Sarmatico, e occidentali sulla Russia meridionale. La profonda depressione extratropicale a carattere freddo è associata, nei bassi strati, ad una vasta occlusione a carattere freddo, alimentata dallo scivolamento di aria piuttosto gelida a tutte le quote.
Il transito di questo sistema frontale, seguito da un blocco di aria gelida d’origine artica, in discesa dalla Novaja Zemlja e dal mar di Barents, ma proveniente niente meno che dalla Calotta Artica, sta già causando precipitazioni nevose, anche piuttosto diffuse su buona parte della Russia centro-settentrionale e nell’area degli Urali, dove si stanno verificando anche dei brevi rovesci di neve. Nel frattempo più ad est, sul bordo orientale della profonda depressione, si è instaurata una sostenuta ventilazione da S-SO e Sud, che sta convogliando masse d’aria leggermente più miti e umide, che tenderanno ad urtare il “cuscino di aria gelida” (“lake cold”) depositato nei bassi strati.
L’interazione fra il mite flusso dai quadranti meridionali in sovrascorrimento sopra questo “cuscino di aria gelida”, stazionario nei pressi del suolo, favorirà la formazione di una nuvolosità “avvettiva” piuttosto compatta (altostrati molto spessi) capace di dare luogo a nevicate diffuse e persistenti tra l’altopiano centrale della Siberia e la penisola di Tajmyr. A partire dalla giornata di domani, mentre la profonda depressione interamente riempita con aria gelida artica in costante invorticamento si sposterà sulla parte più settentrionale della Repubblica dei Komi, con il minimo pronto a transitare a nord della città di Syktyvkar, la massa di aria gelida in discesa lungo il bordo più occidentale della suddetta circolazione ciclonica fredda si spingerà verso latitudini più meridionali, raggiungendo pure parte della Finlandia orientale, la Bielorussia, l’est di Estonia, Lettonia e Lituania, e l’Ucraina, dove si prevede un forte calo delle temperature, accompagnato da cieli coperti da nubi basse e deboli nevicate sparse.
L’ondata di gelo, pronta a gettarsi fino al cuore del bassopiano Sarmatico, verrà in parte agevolata anche dall’erezione, verso nord-est, dell’anticiclone delle Azzorre, il quale già dalla giornata di domani tenderà ad elongare i propri elementi più settentrionali fino alla penisola Scandinava. Difatti buona parte dell’aria gelida, di origine artica continentale, che verrà “avvettata” sulle pianure della Russia europea verrà “intercettata” dall’anticiclone scandinavo, il quale avrà il merito di scavare un nuovo “canale di aria fredda”, d’estrazione artica continentale, lungo il suo margine orientale, attraverso l’attivazione di una moderata, a tratti tesa ventilazione da NO e N-NO, che dal mare di Barents dilagherà sopra le vaste pianure sarmatiche, per poi estendersi verso la Bielorussia e l’Ucraina, con gelide correnti dai quadranti settentrionali. Lo scivolamento di questa enorme avvezione di aria gelida artica continentale in direzione del bacino del mar Nero, a seguito della sensibile intensificazione della vorticità positiva in quota, per merito dello scivolamento del ramo discendente del “getto polare”, a sua volta favorirà lo sviluppo di una ciclogenesi secondaria, interamente riempita da aria molto fredda e pesante, di diretta estrazione artica.
Questo vortice ciclonico, colmo di aria molto fredda, per non dire gelida, dopo essersi chiuso all’interno dell’asse di saccatura si sposterà verso l’Ucraina orientale, determinando una piccola compressione del “gradiente barico orizzontale” fra il robusto promontorio anticiclonico insistente sull’Europa centrale e la suddetta giovane ciclogenesi. Muovendosi verso il Donbass, tale circolazione depressionaria contribuirà ad accelerare la circolazione dei venti dai quadranti settentrionali, che dal mar di Barents si riversano sopra le pianure della Russia europea, seguendo la discesa dell’esteso fronte freddo che precede l’avvezione fredda. Nella giornata di martedì parte di quest’aria gelida dalle pianure russe tenderà a sfogare sulla Bielorussia e sull’Ucraina, raggiungendo il mar d’Azov e il mar Nero sotto forma di una impetuosa ventilazione da N-NO, Nord e N-NE, con raffiche capaci di toccare e oltrepassare i 60 km/h fra le coste dell’Oblast’ di Odessa e la Crimea, dove si verificheranno anche delle burrasche che si estenderanno a gran parte del bacino del mar Nero, agitandolo a largo.
La ventilazione settentrionale verrà ulteriormente esacerbata dal repentino aumento della pressione barometrica atteso fra la Russia e l’Ucraina, causa il progressivo afflusso di aria sempre più fredda e densa. Ma l’elemento saliente sarà rappresentato dal ritorno della neve fino a quote pianeggianti fra la Russia, la Bielorussia e le aree orientali delle Repubbliche Baltiche, anche sotto forma di rovesci di neve, e dal gelo. Difatti dalla Russia fino alla Bielorussia e l’Ucraina, con lo scivolamento del nucleo di aria gelida facente capo al “lobo siberiano” del vortice polare, caratterizzato da isoterme sui -15°C -16°C a 850 hpa (circa 1400 metri), si assisterà ad un netto tracollo delle temperature che si spingeranno su valori di -15°C -20°C, con punte di oltre -30°C -35°C attese sulla Russia centro-settentrionali e possibili picchi prossimi ai fatidici -40°C sull’area più settentrionale degli Urali, non lontano dalla costa artica.
Si verrà così ad isolare, a partire dalla prossima settimana, un “serbatoio di aria gelida” piuttosto esteso, dalla Russia europea fino ai Carpazi e ai più vicini Balcani, che potrebbe mettere le basi, nei prossimi giorni, per la formazione di un anticiclone termico nei bassi strati, nell’area. Da questo primo scorcio d’inverno abbiamo notato come le anomalie termiche presenti sul mar Glaciale Artico tendano a predisporre il “lobo siberiano” a distendere un asse decisamente più favorevole per l’Europa orientale che per l’Asia centrale. Un particolare di non poco conto che potrebbe condizionare la traiettoria delle future ondate di freddo che caratterizzeranno la stagione invernale.