Insulina anti-calvizie. L’ormone prodotto dal pancreas per controllare il livello di zuccheri nel sangue non è solo una terapia salvavita per molti malati di diabete: può rappresentare anche “un’arma strategica nella lotta all’alopecia, patologia che colpisce circa 8 milioni di uomini nel nostro Paese, mentre 6 milioni di donne soffrono di diradamento dei capelli“. Una malattia che, “se non affrontata con terapie mirate, compromette non solo la salute fisica di chi ne soffre, ma provoca anche un grave disagio psicologico, in particolare tra le donne“.
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Parola degli esperti di HairClinic, centro internazionale dedicato alla cura della calvizie, che ha messo a punto il Protocollo di medicina rigenerativa bSBS, “il trattamento ad oggi più efficace per fermare la caduta e aiutare a ‘ripopolare’ le aree diradate del capo“, si legge in una nota. “Aggiungere l’insulina nella stimolazione dei follicoli non ancora atrofizzati (sofferenti dunque, ma ancora reattivi) – spiega Mauro Conti, responsabile scientifico HairClinic – permette la creazione di un ambiente favorevole alla ricrescita dei capelli“.
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“Nel corso del trattamento hCRP, parte del Protocollo avanzato di medicina rigenerativa – precisa Conti – si procede a una separazione cellulare grazie alla quale isoliamo le migliori molecole del sangue stesso del paziente per poi iniettarle nuovamente nel suo cuoio capelluto. Grazie alla presenza di insulina, aggiungiamo sostanze nutritive utili ed efficaci per la ricrescita dei capelli nelle aree diradate e in generale per rinforzare l’intero parco follicolare“.
“Il trattamento di medicina rigenerativa bSBS ha dato fino ad oggi i risultati migliori nel contrastare gli effetti dell’alopecia – prosegue la nota – Una terapia non invasiva né chirurgica, duratura ed efficace nel tempo, applicabile ai diversi casi di calvizie e in pazienti con storie cliniche differenti. A dimostrazione che la cura con insulina è una scelta da prendere in considerazione prima di altre, per contrastare gli effetti dell’alopecia“. (AdnKronos)