Per alcuni sindaci e imprenditori della provincia di Asti, la dichiarazione di stato di calamità deliberata dal Consiglio dei ministri per l’alluvione del 24 e 25 novembre, che esclude la Provincia di Asti, “suona come un’offesa a cui si deve porre rimedio“. E’ quanto dichiarato dal presidente della Provincia di Asti, Marco Gabusi. “Abbiamo atteso invano – prosegue Gabusi – per tre giorni che un comunicato stampa, una telefonata o un’e-mail chiarisse il motivo per cui i territori della Provincia di Asti, e peraltro anche di Alessandria, sono stati esclusi dallo stato di calamità“. L’alta Val Tanaro è stata colpita molto duramente e “riteniamo grave sottovalutare quanto accaduto nell’Astigiano”. Il torrente Bormida è esondato nei Comuni di Vesime, Cessole, Loazzolo, Mombaldone, Bubbio e Monastero Bormida “invadendo la viabilita’ principale e incidendo negativamente sul territorio gia’ di per se’ estremamente fragile e ora a rischio di nuove frane e smottamenti e il Tanaro, esondato solo nei campi, ha comunque messo a rischio la staticita’ di alcuni ponti per cui ora e’ indispensabile attivare un monitoraggio“. Sono molti i sindaci dell’astigiano che si sono rivolti alla Provincia “delusi e amareggiati per la notizia“. “La Provincia – aggiunge Gabusi – sostiene le ragioni degli amministratori locali e del territorio e per questo invita i politici locali, il presidente della Regione Chiamparino e il ministro Costa ad intervenire con urgenza per correggere questo errore grossolano“.