“Anche se il caso della maestra ricoverata al Gemelli non è stato causato da un meningococco, ma da un altro agente patogeno è bene non abbassare la guardia contro la meningite. Non è il caso di sottovalutare ogni possibile azione di prevenzione“: queste le parole di Gianni Rezza, direttore del dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, che in un’intervista al Messaggero spiega che “negli ultimi due anni, si è verificata una situazione anomala, soprattutto nell’area che va da Firenze e lungo la Valle dell’Arno, fino al mare. Per fortuna nonostante siano stati segnalati alcuni casi in questa area, non abbiamo avuto casi secondari e questo dimostra che la profilassi attivata funziona. E nelle aree vicine della stessa Toscana o della Liguria e dell’Emilia, non si registrano casi in eccesso“. “Non mi stanco di ripeterlo: vale la pena vaccinarsi e vaccinare i propri figli: sia quelli più piccoli, sopra i 13 mesi con il quadrivalente, che gli adolescenti“. In una intervista a Repubblica sottolinea che “l’influenza si manifesta con un febbrone, il mal di testa, il mal di gola e la tosse secca ma non dà, come la meningite, rigidità della nuca e nemmeno i sintomi classici di quando l’infezione batterica si diffonde in modo esteso, come le macchioline sulla pelle. Comunque bisogna stare tranquilli, perché i medici sono perfettamente in grado di diagnosticare la meningite e perché i casi sono rarissimi“.