Restituire valore al territorio. E’ così che due ex centrali elettriche, tra le più grandi del paese che hanno segnato la storia energetica del passato, adesso intraprendono una nuova strada, grazie al progetto Futur-e di Enel per la riconversione e la valorizzazione di 23 impianti in Italia.
Le centrali in questione sono quelle di Porto Tolle in provincia di Rovigo e Montalto di Castro in provincia di Viterbo per le quali si sono concluse le procedure di manifestazione di interesse. Adesso è in corso la fase di acquisizione dei progetti e poi toccherà ad una Commissione giudicatrice valutarne l’idoneità tecnica in base ai criteri di sostenibilità, innovazione e fattibilità.
Nella realizzazione del progetto Futur – e, spiega Enrico Viale, direttore Global Thermal Generation Enel, “abbiamo dato particolare enfasi al coinvolgimento di tutti gli stakeholder nell’individuazione delle idee di riqualifica e nella loro implementazione. Sono stati aperti molti tavoli, workshop e dibattiti, per poter raccogliere le idee per poi implementarle sempre in linea con quella che è la vocazione e le necessità del territorio in cui questi impianti si collocano”.
Per i due impianti storici di Enel, dunque si apre un nuovo futuro e opportunità di sviluppo per il territorio. Per Porto Tolle i progetti di riqualificazione includono la valorizzazione delle strutture presenti e fanno riferimento prevalentemente a tematiche connesse con la realtà del territorio del delta del Po. Per Montalto di Castro invece, le proposte progettuali vanno dal settore turistico a quello enogastronomico.
In questi anni, spiega Viale “è cambiato il modo di produrre e consumare energia. In questo contesto 23 centrali che hanno esaurito il proprio ruolo industriale vedono una rinascita che nasce da un processo innovativo e condiviso con il territorio e che vuole contribuire al rilancio delle attività industriali, commerciali e anche turistiche del paese”. (AdnKronos)