Morti in corsia, il criminologo: “La coppia killer capace di intendere e volere, si sentono donatori di vita e di morte”

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Diavoli neri‘ o ‘angeli della morte‘. In ogni caso i due sanitari protagonisti della vicenda dell’ospedale di Saronnopotrebbero essere i primi serial killer in corsia italiani ad avere ucciso in coppia“. E sarebbero “capaci di intendere e volere“. E’ il criminologo Carmelo Lavorino, parlando con l’AdnKronos Salute, ad analizzare il profilo di Leonardo Cazzaniga e Laura Taroni, il medico e l’infemiera dell’ospedale di Saronno accusati di omicidio. “Siamo di fronte all’inedito binomio medico-infermiera – spiega l’esperto – E, sempre per la prima volta, sembra essere cambiata anche la tipologia delle vittime: non solo pazienti ricoverati in ospedale ma anche familiari“.
Secondo il criminologo, Cazzaniga e Taroni “sono sicuramente capaci di intendere e volere, sono soggetti pianificatori, organizzatori, coscienti della differenza tra bene e male. Hanno capacità cognitive, organizzative, previsionali, decisionali, esecutive. Quindi sono capaci di intendere e volere“. Non solo. Secondo il criminologo le ricostruzioni degli inquirenti fanno pensare a “predatori di tipo passivo. Invece di andare a cercare le vittime – prosegue Lavorino – questi assassini seriali le attendono nella tana in cui si sentono sicuri. Hanno un modus operandi silenzioso, invisibile, che non lascia traccia. Più vanno avanti più il gusto di uccidere aumenta, si sentono donatori di vita e di morte, onnipotenti e protetti da un’entità divina, per cui spesso perdono la prudenza e commettono qualche errore“.
Ma tra i due accusati di Saronno, dice l’esperto, ci sono differenze evidenti: “C’è la personalità dominante del medico, più preparato culturalmente e tecnicamente, e l’infermiera sottomessa. In questi casi il dominante non confessa mai, chi cede è il sottomesso“. E già dalle prime mosse della difesa “si delineano le parti: lui avendo forti basi mediche respinge il dolo, lei si avvale della facoltà di non rispondere e si mette ‘a traino’. Se cederà qualcuno sarà lei“.
I ‘black devils’ in Italia sono il 9% dei serial killer: di questi in genere il 10% è composto da medici, il 90% da infermieri. Ma c’è anche la possibilità che i medici siano troppo bravi e non vengano scoperti“, conclude. (AdnKronos)

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