Musei: riaperta la Pinacoteca San Severino, scrigno dell’arte del ‘400

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Un piccolo passo verso il ritorno alla normalità dopo il terremoto. La Pinacoteca civica “Padre Tacchi Venturi” di San Severino Marche, chiusa dopo le forti scosse di ottobre, e’ stata dichiarata agibile ed e’ stata riaperta dopo i sopralluoghi Aedes della Protezione civile. Dedicata a Padre Tacchi Venturi, uno studioso sanseverinate di storia delle religioni i cui eredi donarono alla citta’ gran parte del Palazzo dove attualmente e’ allestita, la Pinacoteca e’ un vero scrigno d’arte nel cuore degli Appennini. Conserva i polittici di Vittore Crivelli (1440-1502), Niccolo’ Alunno (1430-1502) e Paolo Veneziano, un altarolo di Lorenzo Salimbeni, con il fratello Jacopo maestro del Gotico fiorito, e alcuni dipinti di Lorenzo d’Alessandro (1462-1503). Fra le opere esposte, molte di proprieta’ della Curia arcivescovile, che le ha messe a disposizione della citta’, figurano un Cristo deposto del XIII secolo, la bellissima Madonna della Pace di Pinturicchio (1454-1513).

Ma si possono ammirare anche la Madonna del Soccorso di Bernardino di Mariotto, oltre a esemplari di oreficeria sacra. Di grande interesse sono poi gli affreschi staccati da alcune chiese urbane e extraurbane del XIV secolo, che insieme alle opere dei fratelli Salimbeni, nati proprio a San Severino, costituiscono un’antologia della pittura locale tardogotica. Fino al 1974, l’anno dell’inaugurazione della nuova sede, la Pinacoteca era ospitata nella residenza comunale. Poi e’ stata trasferita a Palazzo Tacchi Venturi, un edificio del XV secolo che incorpora una antica torre di vedetta.

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