Toccata e fuga intorno alla Luna. Secondo le ultime dichiarazioni della NASA il primo volo con equipaggio della capsula Orion nel 2021 potrebbe essere più breve di quanto programmato in precedenza. Il nuovo piano di volo della Exploration Mission 2 (EM-2) denominato Multi-translunar injection free minimum mission, prevede il posizionamento di Orion su di un’orbita ellittica, circa 35.000 chilometri sopra la Terra. Dopo un giorno, la navetta si separerà dallo stadio superiore utilizzando il motore del modulo di servizio per la spinta finale che lo condurrà sulla Luna.
Orion – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – dovrebbe volare su una traiettoria di ritorno libero intorno alla Luna che non richiede un’ulteriore accensione del motore. La missione terminerà con il ritorno sulla Terra 8 giorni dopo il lancio, con una possibilità di proroga fino a 21 giorni. Il piano di volo iniziale prevedeva una missione dai 9 ai 13 giorni, dove Orion avrebbe impiegato da 3 a 6 giorni per uscire dall’orbita lunare per poi entrare in un’orbita alta e fare ritorno a terra in 3-6 giorni.
“Abbiamo modificato il piano di volo della missione per poter garantire le migliori condizioni di sicurezza per gli astronauti – ha commentato Bill Gerstenmeier amministratore associato NASA per l’esplorazione umana. Uno dei requisiti di sicurezza da verificare è il sistema di supporto vitale di Orion. “E’ la prima volta che usiamo questo sistema – continua Gerstenmaier – la possibilità di testarlo durante l’orbita intorno alla Terra ci consentirà di ridurre i problemi in caso di guasto e di abortire la missione senza rischi se qualcosa va storto”.
Il nuovo approccio alla EM-2 non influirà sui piani per il primo volo di Orion, in programma per la fine del 2018. La missione inaugurale della navetta prevede un viaggio di circa 70.000 chilometri oltre la Luna e il ritorno sulla Terra. Scopo di questo primo volo senza equipaggio – della durata di 25-26 giorni – sarà testare le prestazioni della navicella prima del suo utilizzo con astronauti a bordo e di qualificare lo Space Launch System.
Il successo della EM-2 consentirebbe la pianificazione di missioni con equipaggio sempre più ambiziose oltre l’orbita lunare. La NASA è già al lavoro sui piani di volo delle missioni dalla EM-3 alla EM-10 previste una volta l’anno a partire dal 2023 fino al 2030. Per citarne una, la EM-26, sarà parte della Asteroid Redirect Mission che prevede l’incontro tra una sonda e un asteroide da cui verrebbe prelevato un masso di circa 4 metri. Quest’ultimo verrebbe poi trasportato in un’orbita lunare stabile, dove potrebbe essere raggiunto dalla capsula Orion con due astronauti a bordo.