Un nuovo notevole calo d’intensità dei venti zonali alle alte latitudini polari sta per spalancare le porte ad una nuova importante ondata di freddo versi i paesi dell’Europa centro-orientale, fin sul bacino del Mediterraneo, proprio per la fine dell’anno. In poche parole una grande manovra invernale sta per coinvolgere gran parte del vecchio continente, riportando entro fine anno un bel po’ di freddo, di neve e anche di gelo fra la Russia europea e i paesi dell’Europa orientale, fino al mar Nero e al bacino del Mediterraneo. Proprio in queste ore, mentre scriviamo, un vasto blocco di aria gelida, di matrice artica, si sta muovendo in direzione del mare di Groenlandia e dell’Artico norvegese, puntando le Svalbard e in seguito pure il mare di Barents, fino a lambire il Finmark norvegese. Ebbene, sarà proprio questo blocco di aria gelida, ad aprire i giochi dell’imminente manovra invernale che farà piombare il gelo su gran parte dell’Europa centro-orientale. Al contempo, mentre questo nocciolo di aria molto gelida dalle coste orientali groenlandesi si allontana verso l’Artico norvegese, avvicinandosi alle coste dell’Artico russo, tra l’Atlantico settentrionale e l’Europa centro-occidentale si assisterà ad un temporaneo indebolimento delle correnti zonali, con il conseguente sviluppo di grandi “onde di Rossby”, pronte a plasmare il flusso sinottico in entrata sul vecchio continente.
In seno alla circolazione atmosferica, proprio a fine anno, agevolerà lo sviluppo di una importante pulsazione dinamica dell’anticiclone dinamico europeo verso la penisola Scandinava e il mar Baltico. Questa temporanea spinta meridiana dell’anticiclone europeo avrà il merito, già a partire da domani, di far abbassare di latitudine il flusso perturbato principale, agevolando una “meridianizzazione” del flusso sinottico sull’area euro-atlantica. L’erezione verso nord dell’anticiclone dinamico, favorirà poco più ad est l’intercettazione e la successiva tracimazione del nocciolo di aria molto gelida, che stazionerà proprio sopra l’Artico norvegese e il mare di Barents, dove si accumulerà un vastissimo “serbatoio di aria gelida”, caratterizzato da valori che scendono sotto i -22°C -24°C alla quota isobarica di 850 hpa (circa 1100 metri dati i geopotenziali molto bassi).
Con l’ondulazione del flusso perturbato principale che entra dal nord Atlantico e l’incremento dei flussi di calore nei medi e bassi strati, che cavalcano la parte ascendente delle “onde di Rossby” buona parte di questo vasto “serbatoio di aria gelida” accumulato sull’Artico norvegese e il mare di Barents, entro fine anno, ma soprattutto nei primi giorni del 2017, rischia di scivolare gradualmente in direzione della Polonia e dei paesi dell’Europa centro-orientale, dove il gelo irromperà di colpo provocando un brusco calo termico, con l’arrivo di un nocciolo di aria particolarmente fredda a 850 hpa, con isoterme prossime ai -14°C -15°C.
Nel corso della settimana parte di questa massa di aria molto fredda scivolerà sulle pianure e i bassopiani dell’Europa orientale, muovendosi lungo il margine più orientale del blocco anticiclonico che nel frattempo si verrà a costruire sull’Europa centro-occidentale, con massimi molto elevati, che potranno superare i 1040 hpa al suolo, mentre in quota si isoleranno dei massimi di geopotenziale (nucleo aria calda e secca a 500 hpa) che contribuiranno a imprimere una vasta circolazione anticiclonica (oraria), in grado di aspirare e pilotare queste masse d’aria molto fredde, imprimendogli un moto “retrogrado”, prevalentemente da N-NE. In poche parole entro fine anno molti paesi dell’est Europa, dall’Ungheria fino alla Romania e all’Ucraina, si troveranno a fare i conti con il ritorno del gran freddo e persino del gelo.
Riguardo la traiettoria, ma anche l’intensità, del nucleo freddo “retrogrado”, pronto ad andare alla deriva sul vecchio continente, sembra ormai prestabilito l’obiettivo finale, ossia il mar Egeo e la Grecia, dove fra mercoledì 28 e giovedì 29 si potranno verificare delle nevicate fino a quote pianeggianti in grado di imbiancare molte città, fra cui la stessa Atene e Salonicco, oltre alla solita Istanbul.
Ma vista la rotazione oraria dell’imponente promontorio anticiclonico di blocco pronto a posizionarsi con massimi di oltre 1040 hpa tra Francia e Germania, una parte di questa avvezione di aria molto fredda, d’estrazione polare marittima “continentalizzata”, potrebbe intraprendere una traiettoria “retrogradata”, spingendosi in un secondo momento pure sui nostri mari più meridionali, in particolare lo Ionio e l’Adriatico, con un interessamento di parte del territorio nazionale proprio a cavallo di giovedì 29 e venerdì 30 Dicembre, dove non si potranno escludere neppure delle sorprese nevose fino a bassissima quota fra Puglia, Calabria e nord Sicilia. Va detto, e rimarcato, che trattandosi per l’appunto di una “retrogressione”, con tanto di flusso secondario in uscito dai Balcani meridionali, occorre mantenere una certa prudenza. Ancora è troppo presto entrare nel dettaglio di una configurazione in fase di sviluppo. Ma gli ultimi giorni del 2016 non mancheranno di riservarci interessanti sorprese.