Mentre su gran parte del territorio nazionale l’anticiclone di blocco europeo continuerà a garantire condizioni di tempo stabile e soleggiato, pur con una circolazione molto “lasca” nei bassi strati che favorirà la formazione di nebbie e foschie sulle valli e pianure del nord (causa la persistenza delle “inversioni termiche”), le nostre estreme regioni meridionali dovranno prepararsi a fare i conti con un weekend piuttosto turbolento dal punto di vista meteorologico. Tutto a causa dell’isolamento sull’entroterra desertico marocchino di una circolazione depressionaria, in fase di evoluzione in “CUT-OFF”, che tenderà di risalire fin sul Mediterraneo, spingendosi verso il mar di Alboran e nel tratto a sud delle Baleari. Anche se ancora i simulatori numerici continuano a presentare delle difficoltà nel presentare delle soluzioni “chiare” riguardo la traiettoria seguita da questa depressione afro-mediterranea, a partire dalla giornata di sabato 17 Dicembre tale figura ciclonica, oltre ad erodere il margine più meridionale del robusto promontorio anticiclonico di blocco europeo, contrapponendosi a quell’imponente promontorio anticiclonico di blocco, presente sull’Europa orientale, con massimi di oltre i 1040 hpa fra Romania e Ucraina, contribuirà a comprimere ulteriormente il “gradiente barico orizzontale”, già di per sé significativo, fra lo Ionio, il Canale di Sicilia e le coste tunisine.
L’infittimento di isobare che si verrà a realizzare sul settore più meridionale del Mediterraneo centrale a partire dalla serata di venerdì genererà una intensa ventilazione dai quadranti orientali che dallo Ionio si estenderà rapidamente alle coste della bassa Calabria e della Sicilia, dipanandosi molto velocemente al basso Tirreno e al Canale di Sicilia, con un impetuoso flusso da E-SE che raggiungerà l’intensità di burrasca, anche forza 8 Beaufort, fra Malta, le isole Pelagie e Pantelleria, dove si potranno generare vere e proprie bufere di vento, ben oltre la soglia d’attenzione.
Vista la particolare configurazione barica, con un robusto promontorio anticiclonico di blocco disteso su tutta l’Europa centro-orientale, va detto che il flusso sciroccale che investirà la Sicilia e la bassa Calabria non avrà una origine al 100% nord-africana. Ma, al contrario, verrà alimentato dalla ritornante più fredda da NE e N-NE che dalle pianure della Russia meridionale e dall’Ucraina, già raffreddate dalla precedente avvezione fredda, si spingerà sul mar Nero, per poi traboccare, tramite il mar di Marmara, sul mar Egeo e sulla Grecia, uscendo sul Mediterraneo centro-orientale con una intensa ventilazione da NE ed E-NE in estensione nel tratto di mare ad ovest di Creta.
Questo flusso nord-orientale, in uscita dal bordo più meridionale del robusto anticiclone di blocco, posizionato sull’Europa centro-orientale, fungerà da supporto al flusso sciroccale che fra la serata di venerdì e la giornata di sabato 17 imperverserà su tutto lo Ionio, il Canale di Sicilia e il basso Tirreno, con rinforzi fino a burrasca, soprattutto fra sabato e domenica lungo tutto il Canale di Sicilia. Ma anche su tratti delle coste tirreniche calabresi, per l’amplificazione nelle vallate del reggino, del vibonese e del cosentino, derivata dai venti di caduta dai rilievi (effetto sottovento) del vicino retroterra. Difatti forti raffiche di caduta, fra E-NE e E-SE, fra sabato e domenica potranno sferzare pure parte della costa tirrenica calabrese, in modo particolare l’area del vibonese e lametino, a causa dell’incanalamento orografico nelle principali vallate.
Inoltre l’intensa ventilazione che dalle coste meridionali del Peloponneso si dipanerà rapidamente a tutto lo Ionio, fino al Canale di Sicilia, determinerà anche un significativo aumento del moto ondoso, con mari pronti a rendersi da molto mossi fino ad agitati sabato lo Ionio meridionale e dal pomeriggio pure il Canale di Sicilia, per lo sviluppo di onde ben formate alte anche più di 3,0-4,0 metri. Particolare attenzione al Canale di Sicilia che da sabato, col dipanarsi delle burrasche da Est e E-SE sull’intero bacino e con l’ampiezza del “Fetch” (lo spazio di mare su cui soffia il vento), rischia di divenire anche molto agitato a largo, nel tratto compreso fra Malta e Pantelleria, con la formazione di onde di “mare vivo” ben formate che potranno raggiungere picchi di oltre 4,0-5,0 metri di altezza.
Queste grandi ondate, in parte, andranno a rompersi con grande impeto lungo le coste orientali di Malta, Gozo, Linosa, Lampedusa e Pantelleria, dove si potranno verificare mareggiate anche piuttosto intense. Le pessime condizioni meteo-marine inoltre provocheranno anche l’interruzione dei collegamenti marittimi tra Porto Empedocle e le Pelagie e fra Trapani e Pantelleria. Ma notevoli difficoltà si riscontreranno anche nel traffico marittimo diretto sull’isola di Malta, soprattutto per le navi di piccole dimensioni.