Ricerca: la Fondazione Edmund Mach coordina il progetto europeo “Interfuture”

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Una priorità per la ricerca ed una sfida per il futuro. Questa è la produzione sostenibile in agricoltura, che deve anche affrontare una sempre maggior richiesta di prodotti ad alto contenuto tecnologico ma a basso impatto ambientale. A cercare di dare una risposta è la Fondazione Edmund Mach, da sempre in prima linea nella ricerca di bioagrofarmaci, che ora coordina un nuovo progetto finanziato dalla Commissione europea denominato ”Interfuture” che prevede 11 dottorati di ricerca industriale, un’assoluta novità nel panorama accademico europeo. Domani, presso l’Ufficio della Provincia autonoma di Trento per i rapporti con l’Unione Europea a Bruxelles , si terrà il kick off meeting del progetto, in pratica il ‘calcio d’inizio’ delle intere attività. L’incontro di Bruxelles sarà aperto da Valeria Liverini, capo dell’Ufficio per i rapporti con l’Unione europea della Provincia autonoma di Trento a Bruxelles e dalla coordinatrice del progetto Interfuture, Ilaria Pertot, ricercatrice della Fondazione Edmund Mach. Parteciperanno i rappresentanti dei partner coinvolti: Università di Reims Champagne-Ardenne in Francia, Università di scienze naturali di Vienna, Università di Newcastle, Università di Nottingham nel Regno Unito, Università degli studi del Molise. Le industrie associate sono la spagnola Desarrollo Agrícola y Minero, S.A.(Daymsa), Inoq GmbH in Germania, BIPA e BioBest in Belgio e l’inglese Azotic Technologies Ltd, tutte altamente specializzate in innovazioni per l’agricoltura. Il progetto prevede anche un nuovo percorso di dottorato di ricerca industriale, all’interno delle azioni Marie Sk?odowska-Curie Actions (Msca) del programma Horizon 2020 per il finanziamento della ricerca europea. La novità di questo percorso di dottorato è costituita oltre che dalla transnazionalità (i giovani ricercatori dovranno fare il loro percorso di dottorato in un paese europeo diverso da quello in cui si sono laureati) anche dalla transettorialità: gli studenti dovranno spendere metà della loro formazione effettuando la loro ricerca presso un’industria. Di conseguenza questi percorsi di dottorato, oltre a fornire una solida base di ricerca presso le più prestigiose università europee, permetteranno ai giovani dottorandi e dottorande di sperimentare e mettere in pratica nella realtà aziendale le loro scoperte. La Fem affronta un tema estremamente innovativo su cui il modo produttivo ed industriale punta molto: lo sviluppo di bioagrofarmaci e di metodi alternativi ai pesticidi di sintesi chimica, partendo dal presupposto che nel microbioma delle piante si trova il motore per la difesa sostenibile. L’approccio scelto dal progetto è infatti quello di sfruttare i microrganismi associati alla pianta e i loro metaboliti, cioè il ”microbioma delle piante”. L’obiettivo della ricerca è sviluppare bioagrofarmaci di prossima generazione per il controllo dei patogeni e parassiti delle piante e di nuovi fertilizzanti che possano promuovere la crescita vegetativa senza effetti inquinanti sull’ambiente.

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