Quando si crea qualcosa si attivano, in perfetto equilibrio, due reti cerebrali in genere opposte: da una parte quelle legate al pensiero divergente e alla generazione di idee e, dall’altra, quelle deputate al controllo dell’attenzione. E’ quanto emerge da un lavoro sulla creatività nell’arte condotto dal Centro mente-cervello (Cimec) dell’Università di Trento e pubblicato dalla rivista scientifica internazionale Scientific Reports, con il titolo ‘Brain networks for visual creativity: a functional connectivity study of planning a visual artwork‘. Negli artisti, hanno scoperto i ricercatori del Cimec, la connessione tra queste funzioni risulta piu’ marcata rispetto a quanto accade nei non artisti. Lo studio e’ stato sviluppato da alcuni neuroscienziati del Cimec di Trento in collaborazione con il Mart, Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. Gli autori sono Nicola De Pisapia (Cimec e Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive), Francesca Bacci (Mart), Danielle Parrott e David Melcher (entrambi del Cimec). “Lo studio – commenta De Pisapia – ha confermato che esiste un forte coordinamento tra le regioni del cervello deputate al pensiero divergente/generazione di idee e quelle invece specifiche del controllo dell’attenzione. Inoltre e’ emerso che la connettivita’ e’ ancora maggiore tra gli artisti professionisti, sottoposti quotidianamente alla formazione e alla pratica nella creazione di opere visive“.