“Il tam tam sulla chat è partito nella giornata di ieri, non appena è arrivata la comunicazione della Asl”. Così racconta Laura, la mamma di Matteo (i nomi sono di fantasia) uno dei bimbi che frequentano la terza elementare dell’istituto comprensivo Battisti nel quartiere Garbatella, a Roma, dove insegnava la maestra morta il 26 dicembre per meningite. “La paura è tanta ma cerchiamo di rimanere calmi – racconta – mio figlio è vaccinato contro la meningite ma dovrà fare la profilassi come tutti gli altri”. La Asl – spiega Alessandra Lemme per LaPresse – ha sottoposto per il momento la profilassi per tutti i piccoli alunni della classe, ma Laura, dopo averne parlato con il pediatra ha deciso di sottoporsi alla cura insieme al marito. Nella mail spedita dalla asl ai genitori, è descritta la profilassi: una compressa di Ciprofloxacina 500 mg per gli adulti, una sola volta, e una compressa di Rifampicina 600 mg, due volte al dì per due giorni, per i bambini della classe. Ma per il resto i genitori non ne sanno molto di più, e, stamani le linee dei pediatri di zona sono perennemente occupate. “Provo da un’ora ma è sempre occupato e io ho bisogno di parlare con il dottore e sapere cosa devo fare se mia figlia ha un’amica nella classe interessata con la quale ha trascorso la giornata del 23”, racconta un papà. A chi è riuscito a parlarci, il pediatra ha detto che i primi cinque giorni dall’ultimo contatto con la persona malata sono quelli nei quali, solitamente, si manifestano i sintomi di un eventuale contagio. Il messaggio è corso veloce attraverso il passaparola e sulle chat delle classi dei genitori, e arrivato a tanti che vivono queste ore con il fiato sospeso. La scuola è frequentata da 450 bambini e nel periodo che ha preceduto le feste di Natale, quando alcune maestre sono rimaste a casa per malanni di stagione, i bimbi sono stati, in più occasioni, smistati in altre classi. Poi ci sono state recite e feste durante le quali la scuola è stata frequentata anche dai familiari degli alunni, e in tanti si sono trovati a contatto, anche se per poco tempo, con la maestra nei giorni precedenti al ricovero.Alcuni nella notte, quando si è diffusa la notizia della morte della maestra e della mail che la Asl aveva mandato ai genitori della classe interessata, si sono presentati al pronto soccorso: volevano informazioni e, in alcuni casi, erano preoccupati perché i loro figli avevano la febbre, in questi giorni gira un’influenza che ha messo a letto tante persone, nel quartiere della Garbatella come altrove. I medici hanno spiegato che la profilassi è ritenuta necessaria solo nel caso in cui la persona sia stata in contatto prolungato con la maestra deceduta. A tale proposito, i genitori rappresentanti d’istituto hanno chiesto alla scuola di controllare meglio gli smistamenti dei bambini nelle classi nei giorni precedenti la sosta natalizia, in modo da individuare eventuali altri bambini che siano stati a contatto prolungato con la maestra.