Gli atleti sovrastimano i problemi cardiovascolari e sottostimano quelli ortopedici. E’ quanto emerge dallo studio che la Federazione medico sportiva italiana (Fmsi) ha presentato oggi nel corso del XXXV Congresso nazionale a Roma e che rappresenta un’assoluta novità in Italia. Per la prima volta, infatti, sono stati messi a confronto i dati scientifici emersi dalle visite mediche specialiste effettuate a chi svolge attività agonistica e le dichiarazioni rilasciate dagli atleti in sede di anamnesi. Il progetto è stato coordinato e illustrato da Arsenio Veicsteinas, presidente della Commissione scientifica dell’Fmsi. Sono stati coinvolti 17 centri su tutto il territorio nazionale e più di 24.000 atleti (24,4% donne, 75,6% uomini), l’81% dei quali agonisti. Per quanto riguarda le patologie ortopediche emerge che in molti casi gli atleti professionisti sottostimano il problema. In particolare, in sede di prima visita solo il 2,8% in sede di anamnesi ha espresso problemi relativi alla scoliosi o a paramorfismi, mentre in sede di visita il 9,9% di essi aveva questo tipo di complicazione. Anche in sede di seconda visita gli atleti sottostimano le proprie problematiche ortopediche: ad esempio, il 2,7% parla col medico dei problemi relativi a scoliosi o a paramorfismi, mentre in realtà ne soffre il 5,4%. I dati si capovolgono quando si parla di apparato cardiovascolare. In questo caso il 23,1% degli atleti in sede di prima visita ha riferito di soffrire di palpitazioni, capogiri, cardiopalmo o aritmie, mentre in sede di visita solo il 18,3% di loro è risultato avere questi sintomi. Proporzioni simili in sede di seconda visita: 24,5% di atleti con questi sintomi, riscontrati però nel 15,6% dei casi. Dei 24.000 atleti coinvolti nello studio, l’84,2% è risultato con un ECG (Elettrocardiogramma) normale contro il restante 15,8% con un ECG anomalo o chiaramente patologico. In particolare a questi ultimi sono stati richiesti, come la normativa prevede, ulteriori accertamenti come esami integrativi e nel 9,6% dei casi si è riscontrato un problema patologico, per lo più dovuto ad aritmie, che ha richiesto richiede ulteriori valutazioni o imposto limitazioni nello sport da praticare. Una percentuale che sul campione di 24.000 atleti, comprendendo anche le limitazioni dovute a problematiche di varia natura, ammonta a circa 4 atleti ogni 1.000 visitati.