“Nella provincia di Messina abbiamo riscontrato 130 casi di brucellosi umana nel 2016 contro i 13 nel 2015. A Caronia sono stati accertati 100 focolai di tubercolosi bovina“. E’ uno dei dati forniti dal presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta durante una conferenza stampa convocata per commentare l’operazione della polizia di Messina che ieri ha fatto luce su una filiera illegale di carne adulterata destinata al consumo e ha portato all’arresto di 33 persone tra allevatori e veterinari nella zona dei Nebrodi. “La vicenda delle carni adulterate dei Nebrodi non ci ha stupito per nulla. Già in occasione dell’attentato al presidente del parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci avevamo detto che saremmo andati fino in fondo. Nell’inchiesta della procura di Messina la Regione non è stata passiva, gli inquirenti non hanno trovato una Regione che copriva le carte o non le trovava, ma una Regione che ha collaborato e che si fregia di farlo perché qui il bene da tutelare è la salute dei cittadini” ha detto Crocetta.
“Quando, dopo l’attentato al presidente del Parco dei Nebrodi, istituimmo la Commissione ispettiva, dissi che il problema sui Nebrodi non era solo l’acquisizione del terreno per i pascoli, ma era una vicenda ancora più terrificante legata alla macellazione irregolare di carni e che attentava alla vita e all’incolumità delle persone. Cosa Nostra controlla la macellazione clandestina in un sistema di malaffare che mai come in questo caso ha un’evidenza drammatica nei danni che produce alla collettività. Non ci saranno sconti per nessuno” ha aggiunto Crocetta commentando l’operazione della polizia di Messina che ieri ha fatto luce su una filiera illegale di carne adulterata destinata al consumo. Crocetta ha parlato di “dati impressionanti” sottolineando la presenza della mano della mafia. “In Sicilia ci sono diverse decine di migliaia di capi di allevamento che vengono rubati è che non si sa dove vanno a finire: solo 30mila ovini e 6mila bovini spariti in un anno solo nella provincia di Messina – ha detto – Nell’ennese a fare da padroni sono i tortoriciani, nel catanese il clan dei Santapaola e nei Nebrodi c’è anche un’infiltrazione della ‘Ndrangheta. Un sistema di questo tipo ha bisogno di complicità diffuse e un quadro di responsabilità difficili da accertare”.
“Al ministro Lorenzin chiederemo un rinnovo dell’organizzazione di controllo veterinario in tutta la Sicilia, misure precauzionali nei confronti di coloro che sono stati indagati e oggetto di provvedimenti giudiziari e il rafforzamento della struttura veterinaria all’interno dell’assessorato regionale che non puo’ contare solo su tre persone” ha aggiunto ancora Crocetta durante la conferenza stampa a Palazzo d’Orleans, sull’ultima inchiesta che ha riguardato le macellazioni abusive nel messinese, sui Nebrodi. “Anche il governo deve intervenire – ha detto il governatore siciliano -, il ministro Lorenzin e’ sempre stata disponibile e dopo la crisi di governo la incontreremo di nuovo. Chiediamo novita’ sui controlli e sulla rotazione del personale, anche all’Istituto Zooprofilattico. Non si tratta, ripeto, solo di lotta alla mafia: questa battaglia riguarda la salute di tutti i cittadini siciliani“.
Scandalo carne a Messina, Assomacellai: “grazie a inquirenti”
“Ringraziamo le forze dell’ordine e la procura che hanno fatto emergere nel Parco dei Nebrodi, nel messinese, una vera e propria filiera della carne adulterata. A loro va il mio sostegno ed il mio incoraggiamento: fate pulizia fino in fondo. Chi porta avanti queste attivita’ e’ un criminale, e come tale va trattato. Sbatteteli in cella e buttate la chiave”. Lo dichiara Giampaolo Angelotti, Presidente di Fiesa Assomacellai, l’associazione di categoria che riunisce e rappresenta gli specialisti della carne Confesercenti. “Allevamenti illegali e macellazioni clandestine – aggiunge – sono infatti attivita’ che danneggiano tutti. In primo luogo i consumatori, che si trovano senza difesa di fronte a pericoli sanitari molto gravi, a causa della messa in commercio di alimenti pericolosi per la salute, poiche’ privi di controlli e quindi ad altissimo rischio. Ma infliggono un colpo a tutto il settore, danneggiando la credibilita’ e l’immagine della filiera legale. Che e’ fatta di tanti imprenditori che lavorano onestamente rispettando le regole, nell’allevamento come nella distribuzione di carni. E che ogni giorno portano sulle tavole degli italiani prodotti sicuri e di qualita'”. “In queste ore sono sommerso da telefonate di protesta dei colleghi – conclude Angelotti – contro questi criminali. Roba da fantascienza. La filiera italiana e’ di grande qualita’, vigilata da uno dei sistemi sanitari piu’ capillari e professionali del mondo. Le responsabilita’ di pochi non possono danneggiare il lavoro di centinaia di migliaia di operatori. I responsabili siano puniti senza esitazione per alcuno”.
Scandalo carne a Messina, Confesercenti: “bene indagine, ora fare pulizia”
“Ringraziamo le forze dell’ordine e la procura che hanno fatto emergere nel Parco dei Nebrodi, nel messinese, una vera e propria filiera della carne adulterata. A loro va il mio sostegno ed il mio incoraggiamento: fate pulizia fino in fondo. Chi porta avanti queste attività è un criminale, e come tale va trattato. Sbatteteli in cella e buttate la chiave”.
Lo dichiara Giampaolo Angelotti, Presidente di Fiesa Assomacellai, l’associazione di categoria che riunisce e rappresenta gli specialisti della carne Confesercenti.
“Allevamenti illegali e macellazioni clandestine sono infatti attività che danneggiano tutti. In primo luogo i consumatori, che si trovano senza difesa di fronte a pericoli sanitari molto gravi, a causa della messa in commercio di alimenti pericolosi per la salute, poiché privi di controlli e quindi ad altissimo rischio. Ma infliggono un colpo a tutto il settore, danneggiando la credibilità e l’immagine della filiera legale. Che è fatta di tanti imprenditori che lavorano onestamente rispettando le regole, nell’allevamento come nella distribuzione di carni. E che ogni giorno portano sulle tavole degli italiani prodotti sicuri e di qualità. In queste ore sono sommerso da telefonate di protesta dei colleghi contro questi criminali. Roba da fantascienza. La filiera italiana è di grande qualità, vigilata da uno dei sistemi sanitari più capillari e professionali del mondo. Le responsabilità di pochi non possono danneggiare il lavoro di centinaia di migliaia di operatori. I responsabili siano puniti senza esitazione per alcuno”.