L’Oceanografia è una scienza relativamente recente, che nasce nella seconda metà dell’Ottocento. I pionieri di questa disciplina erano gli esploratori dei mari e dei ghiacci, che raccoglievano i primi dati quantitativi sulla temperatura dell’acqua e sui sali disciolti, attraverso l’utilizzo di strumentazione semplice. Le strumentazioni dell’epoca, essenzialmente meccaniche, utilizzavano principi che rimangono alla base del funzionamento delle sofisticate strumentazioni moderne. La nuova sfida della nostra generazione, già ampiamente risolta, è quella di sviluppare un sistema integrato di osservazioni e modelli con l’obiettivo di produrre e disseminare i dati di previsione dello stato del mare, spiega Sara Garvani. A credere fortemente che la memoria storica sia importante per imparare dal passato, comprendere meglio il presente e trovare le soluzioni per le sfide del futuro, l’Historical Oceanography Society (HOS), promotrice del Corso di Storia Oceanografia Storica che si è svolto a bordo della Nave Scuola Amerigo Vespucci. L’evento, organizzato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), in collaborazione con la Marina Militare Italiana, ha avuto il supporto tecnico-scientifico di HOS, Distretto Ligure delle Tecnologie Marine (DLTM), Scuola Internazionale di Tecnologie Marine (SITM), Istituto Idrografico della Marina Militare (IIM), Monitoraggio Ambientale e Ricerca Innovativa Strategica (MARIS), Centro di Supporto alla Sperimentazione Navale (CSSN) della Marina Militare e Centre for Maritime Research and Experimentation (CMRE).
“L’idea”, spiega Cosmo Carmisciano, dirigente di ricerca dell’INGV e coordinatore del corso, “è quella di far immergere nel passato 25 studenti, provenienti da diverse Università italiane e straniere, facendoli vivere per una settimana a bordo della Nave Scuola Amerigo Vespucci e organizzando per loro lezioni pratiche, teoriche e visite guidate sulle tematiche della Storia dell’Oceanografia e sugli sviluppi più recenti di questa materia”.
Studenti, con età comprese tra i 19 e i 33 anni, con formazione eterogenea (facoltà di geologia, biologia, scienze nautiche, …) hanno avuto l’opportunità di partecipare alla vita di bordo, dormendo sulle amache, mangiando nelle gamelle e rassettando i locali.
“Nello stesso tempo”, spiega la Marina Locritani, ricercatrice INGV che ha curato l’organizzazione del percorso formativo, “gli studenti hanno seguito lezioni di alto livello sulla Storia dell’Oceanografia e sull’Oceanografia Operativa, hanno toccato con mano strumenti storici come i termometri a rovesciamento o il correntometro Lerici progettato negli anni ’60 ed hanno potuto confrontarli con veicoli autonomi di ultima generazione come i glider mostrati presso il CMRE della NATO”.
Come da programma, gli studenti hanno potuto visitare il Museo Tecnico Navale della Spezia con i suoi modellini di navi, tra cui anche quello di Nave Scuola A. Vespucci, e la collezione del materiale proveniente dalla spedizione del dirigibile Italia in Artico che nei giorni successivi hanno potuto approfondire con la visione del film “La tenda rossa” (del 1969 diretto da Mikheil Kalatozishvili). Fondamentale anche il contributo delle guide sul funzionamento degli scafandri dei palombari e le tecniche utilizzate in passato per fare immersioni. La visita dei laboratori di ricerca della MM, in partciolare del CSSN ha permesso di approfondire le tematiche dell’acustica marina. Mentre a dare un quadro storico e contemporaneo delle attività svolte all’interno dell’area portuale della Spezia, la visita a Contship Italia Group. Un giro al largo a bordo della Fregata Nave Bersagliere durante il quale gli studenti hanno potuto mettere in pratica la navigazione astronomica con i sestanti (precedentemente descritti durante la visita al planetario dell’Istituto di Istruzione Superiore “Capellini-Sauro”). Per poi finire con la consegna degli attestati di partecipazione all’interno del Centro Logistico di Supporto Areale dell’Aeronautica Militare/Istituto U. Maddalena alla Spezia, dove è stato presentato anche il percorso storico e l’attuale missione della base militare.