Archeologia: scoperta a Creta un’immagine del Minotauro del V-IV secolo

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Nuove scoperte nell’area sacra del tempio di Apollo Pizio nell’isola di Creta: è stato ritrovato anche un rarissimo statere in argento del V-IV secolo a.C. recante il celeberrimo Minotauro il labirinto di Cnosso, evocatori del mito di Arianna e del mostro sconfitto da Teseo. La città di Gortyna, dove nel 1884 fu ritrovato il più importante codice di leggi del mondo greco, era ricordata da Platone (428-348 a. C.) come la più importante dell’isola. Qui l’Università di Padova e la Scuola archeologica italiana di Atene hanno da poco concluso l’annuale campagna di scavi, diretta da Jacopo Bonetto e coordinata da numerosi dottorandi e specializzandi dell’Ateneo patavino. Le indagini, riferisce un articolo sul numero di gennaio-febbraio 2017 della rivista “Archeologia Viva” (Giunti editore), si sono concentrate nel Tempio di Apollo (sede delle prime leggi scritte, incise sul basamento e sulle pareti dell’edificio), perchè “da una parte esso costituisce uno dei due ‘fuochi’ attorno a cui nacque la città nel VII secolo a.C., dall’altra era il più importante santuario dell’isola, tanto da divenire sede della confederazione delle poleis cretesi, il Koinon ton Kreton o Commune Cretensium”, chiarisce lo stesso professor Bonetto. Lo scavo condotto all’interno dell’area sacra ha permesso di ridefinire lo sviluppo architettonico del complesso, che vanta ben cinque fasi edilizie dal 600 a.C. al 500 d.C. con evoluzione del nucleo di culto, costituito dalla cella, e dei fondamentali apparati esterni dell’altare e dell’heroon, piccolo monumento in cui venne forse sepolto (o simbolicamente venerato) l’eroe fondatore della città, noto alle fonti come Gortys. Un saggio di scavo condotto tra le lastre della pavimentazione romana della cella dello stesso tempio di Apollo Pythion ha messo in luce un piano in calcare riferibile al V secolo a.C. “Tale risultato – dice Bonetto – è stato raggiunto grazie al rinvenimento di un rarissimo statere in argento emesso alla zecca di Knossos, recante al dritto il celeberrimo Minotauro e al rovescio lo stesso Labirinto di Knossos, evocatori del mito di Arianna e del mostro sconfitto da Teseo. Il pezzo è databile tra il 440 e il 360 a.C. (secondo gli ultimi studi, forse anche qualche decennio prima) e permette di fissare a questo periodo un importante rinnovamento del santuario”. Altri importanti novità sono emerse dallo scavo: all’interno di grandi fosse sotto la pavimentazione di V-IV secolo a.C. sono stati recuperati frammenti ceramici attribuiti all’epoca minoica e micenea (1600-1000 a.C. circa). Finora Gortyna aveva restituito solo modestissime tracce delle fasi minoico-micenee e queste evidenze aprono stimolanti ipotesi sulla nascita dello stesso santuario nella pianura, a notevole distanza dall’agorà e dall’acropoli. Le indagini dell’Università di Padova si inseriscono nel solco della secolare attività della Scuola archeologica italiana di Atene, fondata nel 1909. L’Istituto di educazione e ricerca promuove nella stessa città antica anche altre importanti missioni archeologiche dirette dalle Università di Roma “Sapienza”, Macerata, Milano, Siena, Palermo.

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