Asma e BPCO: 9 mln gli italiani interessati, un ricovero ospedaliero su 10 potrebbe essere evitato

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ASMA E BPCO – Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e Asma Bronchiale continuano ad affliggere gli italiani. Sono circa sei milioni gli italiani che soffrono di BPCO; tre quelli interessati dall’asma. Più di 300mila, invece, quelli con asma grave. Ad essere maggiormente colpiti, con un aumento proprio negli ultimi mesi, gli anziani. Ma in crescita anche la percentuale di popolazione femminile. In sintesi, 15 italiani su 100 soffrono di malattie respiratorie. E, al momento, non ci sono margini di miglioramento in termini numerici. In arrivo, però, nuovi farmaci e algoritmi speciali che consentiranno una terapia sempre più personalizzata.

IL CONGRESSO – Si apre mercoledì 18 gennaio, fino a venerdì 20, a Verona, il 20° Congresso Nazionale sulle Malattie Respiratorie “Asma Bronchiale e BPCO: nuovi obiettivi, nuovi rimedi, nuove strategie”, presso il Centro Congressi Hotel Leopardi, presieduto e organizzato dal Prof. Roberto Dal Negro, Responsabile del Centro Nazionale Studi di Farmacoeconomia e Farmacoepidemiologia Respiratoria con sede a Verona. Oltre 350 gli specialisti accreditati, provenienti da tutta Italia.

“Il Congresso, giunto ormai alla sua 20a edizione, rappresenta ad oggi il Congresso monografico di maggior tradizione in Italia – spiega il Prof. Roberto Dal Negro – Anche quest’anno il focus saranno le malattie respiratorie, soprattutto asma e BPCO. Nella fattispecie saranno affrontate le seguenti tematiche: il problema dell’appropriatezza terapeutica in Italia; il mondo degli erogatori dei farmaci respiratori per via inalatoria; le nuove terapie biologiche dell’asma; costi e sostenibilità di Asma e BPCO in Italia, con gli ultimi dati che saranno presentati per l’occasione”.

I DATI – In Italia, la BPCO colpisce circa 6 milioni di persone e quasi 3 milioni l’Asma Bronchiale: la prima colpisce prevalentemente dai 50 anni in su, mentre l’asma interessa mediamente età più giovani. Per quanto riguarda il rapporto tra BPCO ed età, intorno ai 50 anni i malati sono circa il 7%, intorno ai 60 la percentuale sale sino a raggiungere l’11-12%, con numeri che raggiungono il 50-55% oltre i 70.  In sintesi, 1,5 persone su 10 soffrono di malattie respiratorie ostruttive cronico-persistenti. I fumatori sono i più a rischio: di questi, circa 1 su 3 arriva alla BPCO conclamata. In questi soggetti l’incidenza della BPCO e delle complicanze cardiovascolari aumentano esponenzialmente.

MORTI PER MALATTIE RESPIRATORIE IN ITALIA – Le malattie respiratorie in Italia (dati ISTAT) sono la terza causa di morte per gli uomini (77,1 morti per 100 mila abitanti); tra le donne, invece, sono la quinta causa di morte, con un tasso di 61,8 eventi per 100 mila abitanti. I dati del 2013, inoltre, segnano un trend in negativo rispetto al 2009: da 39.949 a 43.444, da 67,6 casi ogni 100mila abitanti ai 73. Le regioni con i maggiori decessi sono, per valori assoluti, Lombardia (6.529), Piemonte (3.886), Lazio (3.724), Emilia Romagna (3.612), Campania (3.195). I rapporti ogni 100mila abitanti, però, segnalano una forte incidenza nelle seguenti regioni: Valle D’Aosta (102,2), Liguria (97,7), Friuli Venezia Giulia (91,6), Toscana (82,6) e Umbria (82,4).

LA SITUAZIONE IN EUROPA – Le malattie respiratorie rappresentano, dopo le malattie del sistema circolatorio e i tumori, la terza principale causa di morte nell’Unione Europea (Dati Eurostat), con una media di 83 decessi per 100 000 abitanti nel 2013. Tra quelle respiratorie, le malattie croniche delle basse vie respiratorie costituiscono la causa di morte più comune, seguite dalla polmonite. Le malattie del sistema respiratorio sono legate all’età, in quanto la grande maggioranza dei decessi per tali malattie si registra tra le persone di 65 anni o più. I più elevati tassi di mortalità standardizzati per malattie respiratorie tra gli Stati membri dell’UE sono registrati nel Regno Unito (144 per 100 000 abitanti), in Irlanda (131 per 100 000 abitanti), in Danimarca (128 per 100 000 abitanti) e in Portogallo (124 per 100 000 abitanti).

LA SITUAZIONE NEL VENETO – Per quanto riguarda il Veneto, si stima che siano 270mila i malati di BPCO, 340mila quelli con asma grave. Le città più colpite sono Venezia, Verona e Padova: la prima conta 18mila malati di asma e 14mila di BPCO, per Verona circa 18mila di asma e 14mila di BPCO, per Padova 14500 per asma e 11500 per BPCO. “Le malattie cronico ostruttive delle vie respiratorie nella regione rappresentano già la terza causa di morte – spiega il Prof. Dal Negro – nonostante in tutto il mondo questa proporzione fosse attesa per il 2030. Si è registrato un indice di mortalità dell’1,5%. Le più fatali sono le malattie cardiovascolari con 7/100, mentre al secondo posto nel ranking figurano le neoplastiche. Questi dati sono validi per tutte le sette province della Regione”.

Il Veneto, inoltre, è tra le regioni in Italia che ricorre meno alle ospedalizzazioni per BPCO. Un dato importante, che sottolinea un sistema che, forse, va meglio rispetto ad altre regioni del nostro Paese. “E’ alta, in Italia, la percentuale (12-15%) di ricoveri inappropriati – spiega il Prof. Dal Negro – che potrebbero essere gestiti sul territorio, in maniera ben più appropriata”. Spiccano per buona condotta anche Lombardia, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. “Non è dimostrato, né certo, , però, che questi numeri corrispondano ad un effettivo miglioramento o peggioramento delle condizioni di salute – precisa il Presidente del Congresso – perché potrebbe essere una conseguenza della forte limitazione delle ospedalizzazioni richiesto dalle istituzioni negli ultimi anni”.

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