Asteroidi, battuta d’arresto: ridimensionamento delle missioni di esplorazione

MeteoWeb

Futuro incerto per le missione dedicate allo studio degli asteroidi. Durante una riunione del NASA Small Bodies Assessment Group (SBAG) a Tucson in Arizona, l’agenzia americana ha recentemente deciso di ritardare l’assegnazione dei contratti per la Asteroid Redirect Mission (ARM), a causa di problemi di budget.
La missione, articolata in più fasi, prevede il recupero di un asteroide vicino alla Terra con l’ausilio di una sonda dotata di un braccio robotico. Successivamente – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – l’oggetto verrebbe trasportato in un’orbita lunare stabile, dove verrebbe analizzato da due astronauti giunti a destinazione con una capsula Orion.
Michael Gates, responsabile della missione, ha spiegato che la NASA ha ritardato a maggio prossimo   l’assegnazione di un contratto per l’infrastruttura e  il braccio robotico inizialmente previsto per marzo. Posticipata anche l’assegnazione di contratti per i payload che dovrebbero volare a bordo della prima parte della missione e la selezione per i membri di un team di supporto.
Dalla dichiarazioni del team della missione non emergono molti altri particolari sul futuro di ARM, spesso criticata dai membri del Congresso e da esponenti della comunità spaziale d’oltreoceano. Sebbene nel corso del tempo i numerosi cambiamenti di programma abbiano fatto pensare a una possibile cancellazione, l’amministrazione Trump non si è ancora pronunciata in merito.

Durante l’incontro di Tucson si è anche discusso sullo status dell’ Asteroid Impact Mission (AIM) dell’ESA che ha subito una battuta d’arresto durante l’ultima Ministeriale.

I fondi richiesti ai paesi membri  per lo sviluppo della missione fino al 2019 ammontavano a 105 milioni di euro ma  la necessità di prorogare la vita operativa della Stazione Spaziale fino al 2024, ha fatto sì che AIM si aggiudicasse solo una parte – circa 70 milioni – dei fondi richiesti.
Il costo totale dell’Asteroid Impact Mission  si aggira intorno ai 250 milioni di euro e la sua meta è l’asteroide Didymos. ESA con AIM  e NASA  con Double Asteroid Redirection Test (DART), dovrebbero raggiungere l’oggetto in una missione combinata denominata AIDA (Asteroid Impact and Deflection Assessment). Lo scopo è deviare un satellite naturale di un asteroide fuori dalla sua orbita attraverso  l’impatto con un veicolo-proiettile lanciato dalla Terra.

L’agenzia spaziale europea è al lavoro per realizzare AIMlight, una versione semplificata e a basso costo  della missione. Il veicolo spaziale  che partirà nel 2020, avrà un costo stimato pari a 150 milioni di euro e  una massa dimezzata rispetto al progetto originale. L’unico payload a bordo sarà una camera, che osserverà Didymos per un periodo più breve.
“Le aziende che si stanno occupando della realizzazione di AIM avranno un progetto utilizzabile per la versione più leggera entro giugno –  spiega Ian Carnelli a capo della missione –  vogliamo portare a termine questo progetto e possibilmente implementare anche la versione originale”.

Condividi