Un altro ‘ritratto d’autore’ arricchisce la ricca galleria creata dagli scatti che Cassini ha dedicato al ‘Signore degli Anelli’ cosmico e alla sua grande famiglia di satelliti naturali. Questa volta la sonda, che vanta un forte contributo italiano ed è stata realizzata in collaborazione tra NASA, ESA e ASI, ha ripreso Dafni – una delle lune pastore di Saturno – all’interno dello spazio tra gli anelli chiamato Keeler Gap.
La ‘seduta fotografica’ si è tenuta lo scorso 16 gennaio ad una distanza di circa 28mila chilometri da Dafni e ad un angolo Sole-Dafni-sonda di 71 gradi. Cassini ha colto l’immagine – la più vicina finora realizzata – nella luce visibile, con lo strumento NAC (Narrow Angle Camera).
La particolare inquadratura – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – si deve alla Ring Grazing Orbit, che ha preso il via il 30 novembre 2016 ed è una delle ultime fasi della missione. Questa manovra prevede il passaggio radente sul piano degli anelli per 20 volte (una a settimana) e consente alla sonda di ottenere dati e immagini con una risoluzione inedita.
Dafni, scoperta proprio grazie a Cassini il 6 maggio 2005 e battezzata con il nome del celebre pastore e cantore della mitologia greca, ha un diametro di 8 chilometri e orbita all’interno di una divisione tra gli anelli di Saturno, la Keeler Gap, che deve il suo nome a James Keeler, astronomo statunitense e cofondatore della rivista The Astrophysical Journal; la divisione si trova nell’anello A.
L’interazione gravitazionale tra la luna formato ‘mignon’ e gli anelli crea dei ‘moti ondosi’ sui bordi della Keeler Gap, sia in direzione orizzontale, evidenti nella foto, che verticale. Questo secondo tipo di onda è stato avvistato dalla sonda nel 2009, nel periodo in cui Saturno si stava avvicinando al suo equinozio.
Come le sue ‘colleghe’ Atlante e Pan, Dafni sembra avere una stretta cresta intorno al suo equatore e, sulla sua superficie, un mantello di materiale liscio, presumibilmente un accumulo di particelle sottili provenienti dagli anelli. La risoluzione dell’immagine mette in evidenza anche alcuni crateri e un’altra cresta più a nord, che corre parallela a quella equatoriale.
L’immagine evidenzia anche alcuni dettagli degli anelli. In numerose fasce, infatti, si nota una consistenza granulosa che potrebbe riferirsi a strutture in cui le particelle si raggruppano, mentre, sulla sinistra, l’aspetto ‘soffice’ della cresta dell’onda potrebbe essere dovuto al movimento delle particelle che si sparpagliano dopo un passaggio ravvicinato di Dafni in un’orbita precedente.
Infine, la piccola luna si porta dietro un sottile ‘ricciolo’ di materiale degli anelli (visibile alla sinistra del corpo celeste) che potrebbe derivare dall’attrazione esercitata da Dafni sulle particelle che successivamente si disperdono.
Partita il 15 ottobre 1997, Cassini ha raggiunto Saturno dopo quasi 7 anni di viaggio, durante i quali ha percorso oltre 3 miliardi e mezzo di chilometri, inserendosi in orbita il 1° luglio 2004. Superata brillantemente la ‘maggiore età’, la sonda sarà operativa sino al 15 settembre 2017, giorno del ‘Gran Finale’ in cui avrà luogo il tuffo conclusivo nell’atmosfera del pianeta.