Un “rapimento” galattico perpetrato ai danni del piccolo Sagittario, avrebbe fatto crescere il numero degli “inquilini” periferici della Via Lattea. Secondo un recente studio, firmato dagli astronomi dell’Università di Harvard, alcune delle stelle che abitano ai confini della nostra galassia potrebbero provenire da un altro cielo, quello del Sagittario, da cui sarebbero state sottratte con la forza (di gravità).
Nel mirino degli scienziati, 11 astri “di frontiera” – collocati alla distanza di 300.000 anni luce – di cui circa la metà sarebbero nati nella vicina galassia nana, di qui strappati per poi essere annessi al “circolo” della Via Lattea.
Gli autori – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – hanno osservato il flusso di stelle remote che si spande per circa un miliardo di anni luce – un’estensione che in larghezza è pari a 10 volte quella della Milky Way. Tra i dati da tenere in considerazione, il fatto che la galassia del Sagittario, così come altre dozzine di nane che circondano la Via Lattea, si muove girando in tondo e che ad ogni passaggio viene scossa dalla forza gravitazionale esercitata dalla “sorella” maggiore. La violenta spinta subìta, ripetuta ad ogni giro, potrebbe aver sottratto stelle che sarebbero andate ad ingrossare le fila della nostra galassia.
Il modello elaborato, ricostruisce gli spostamenti del Sagittario negli ultimi 8 miliardi di anni, con particolare attenzione alle variazioni di velocità iniziale e al punto di incidenza tra la galassia nana e la nostra: al principio della simulazione, il Sagittario presenta una massa pari a 10 miliardi di volte quella del Sole (l’1% di quella della Via Lattea). Al termine delle misurazioni, si registra una perdita di un terzo del numero delle stelle e di nove decimi di materia oscura. Il “dissipamento” del Sagittario avrebbe generato tre flussi distinti di stelle che rappresentano una tra le più grandi strutture osservabili del cielo.
A questo si aggiunge il fatto che 5 delle 11 stelle presumibilmente sottratte altrove dalla nostra galassia, hanno posizione e velocità che le rendono ragionevolmente native nel Sagittario mentre le restanti 6 potrebbero esser state rapite da un’altra sventurata nana.
Il video della simulazione realizzato dagli astronomi di Harvard