Si chiama Wheel Pad la tiny house ideata dagli studenti d’ingegneria e architettura della Norwich University e costruita da Line Sync Architecture, con sede nel Vermont, in collaborazione con infermieri, medici, fisioterapisti e terapisti occupazionali, che punta ad abbattere le barriere architettoniche, con le quali un disabile deve purtroppo, fare i conti quotidianamente. Questa piccola casa su ruote è dotata di molti accorgimenti volti a facilitare la vita di un disabile tra cui: una rampa con corrimano per un facile accesso alla tiny house, arredi e accessori elettrici installati secondo le esigenze delle persone bisognose, come un tavolo a scomparsa accanto al letto collocati all’altezza necessitata, prese di corrente basse, ascensore Hoyer, bagno più grande dotato di accessori a portata di mano, finestre per fare entrare fiumi di luce e anche per la visualizzazione del paesaggio circostante.
A basso impatto ambientale, la tiny house, che può allacciarsi ad una casa già esistente, anche per un soggiorno temporaneo, è perfetta per chi ha lesioni al midollo spinale, è su sedia a rotelle, per chi porta protesi o per anziani in difficoltà. Ad ispirare la costruzione è la storia di Riley, un produttore cinematografico e direttore di fotografia sportiva, divenuto tetraplegico a seguito di un gravissimo incidente. Trasferitosi a Portland dopo la riabilitazione, non avendo un appartamento accessibile, è stato costretto a vivere in un albergo per 8 lunghi mesi.
Wheel Pad, abbattendo le barriere architettoniche, consente al disabile di avere tutto a portata di mano grazie a prolunghe e interruttori di controllo, pavimenti antiscivolo, finestre collocate in posizioni strategiche per dare l’impressione di spazi più ampi, finiture leggere ma resistenti, facilmente trasportabili. Insomma… una tiny house in cui finalmente potersi rilassare, circondati dall’affetto di amici e parenti, vivendo in modo più indipendente, senza rinunciare al confort e alla privacy.