Tragico incidente sulla A4 nella notte, all’altezza del casello di Verona est: un autobus con a bordo una scolaresca di ragazzini ungheresi si è schiantato contro un pilone dell’autostrada che sostiene un cavalcavia e subito dopo ha preso fuoco, causando la morte di 16 delle 55 persone a bordo del mezzo. Molti dei passeggeri – spiega Elena Andreasi per LaPresse – sono stati ricoverati negli ospedali più vicini, e un ragazzo è in coma, in pericolo di vita, secondo quanto reso noto dal ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto. La scolaresca, accompagnata da insegnanti e da alcuni genitori, stava tornando a casa dopo una vacanza sulla neve in Francia: erano diretti a Budapest, dove i ragazzi frequentavano una scuola secondaria.
IMPATTO DEVASTANTE, CORPI STRAZIATI – “Purtroppo l’impatto è stato devastante, perché aveva una velocità abbastanza sostenuta. Non abbiamo apprezzato segni evidenti di frenata, quindi la parte destra è stata penetrata da questo pilone fino quasi alla metà del pullman, che poi poco dopo ha preso fuoco”, ha spiegato Lacquaniti, capo della polizia stradale di Verona, intervenuto sul posto. “C’erano a bordo giovani ragazzi attorno ai 15-16 anni, lo scenario che ho trovato è stato impressionante – ha proseguito il dirigente di polizia stradale -. Ho visto la carcassa del pullman, corpi straziati dall’incidente e ho visto nella nostra caserma 13 ragazzini che si erano miracolosamente salvati gettandosi dal bus. Ho visto una ragazzina a piedi nudi e alcuni di loro che ci chiedevano speranzosi di tanti loro compagni”, ha concluso con la voce commossa.
IPOTESI MALORE O GUASTO – “Non ci risultano altri veicoli coinvolti nell’incidente. Si tratterebbe quindi di una fuoriuscita autonoma del veicolo. Fra le ipotesi ci sono un malore, un colpo di sonno o un guasto meccanico, ma dobbiamo fare una serie di accertamenti importanti per capire il perché di questa strage”, ha spiegato Girolamo Lacquaniti a SkyTg24. “Le indagini saranno attente e scrupolose, dovranno far piena luce su una tragedia di dimensioni difficili da descrivere. Stiamo vagliando tutte le testimonianze, stiamo ascoltando i ragazzi. Ma oltre ai testimoni diventano fondamentali gli accertamenti tecnici e scientifici”.
NECESSARI ESAMI DEL DNA PER RICONOSCERE CORPI – Secondo quanto riporta il giornale locale ‘L’Arena’, le persone che sono decedute nell’incidente ad ora sono difficilmente riconoscibili perché sono state bruciate dalle fiamme e bisognerà attendere gli esami del dna. I feriti sono stati ricoverati in vari ospedali della zona e sono assistiti dalle autorità italiane e dal console d’Ungheria a Milano, Judit Timaffy.
UNA TRAPPOLA DI FUOCO – Il diplomatico ha fatto sapere che molti dei sopravvissuti sono sotto shock e descrivono il bus come “una trappola che ha preso immediatamente fuoco”. Al momento della collisione alcuni occupanti del bus stavano dormendo. Il console ha anche riferito che coloro che si sono messi in salvo si trovavano nella parte posteriore del veicolo e lo hanno potuto fare grazie all’intervento di un insegnante di educazione fisica che ha rotto un finestrino e da lì parte dei ragazzi è saltata fuori in strada. Le autorità ora stanno analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza stradale che potrebbero aiutare nella ricostruzione del tragico incidente.