Tutti i segreti dell’antica cucina siciliana: a Modica il debutto de “I Quaderni di Archestrato Calcentero”

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Debutta nella propria città, culla di prodotti culinari d’eccellenza, il sapiente volume sull’archeogastronomia siciliana edito da Bonfirraro, già salutato da lusinghieri consensi da parte di critica e lettori.
Il battesimo del libro “I Quaderni di Archestrato Calcentero – divagazioni archeogastronomiche in terra di Sicilia” si terrà, infatti, a Modica, città nella quale è nato, vive e lavora il suo giovane autore Marco Blanco, laureato in Lettere Classiche, libraio per professione e ricercatore per vocazione, che divide le sue giornate tra la passione per la lettura e la scrittura, la propria terra e l’archeologia.
L’appuntamento è fissato per il prossimo 4 febbraio, a partire dalle ore 18.30, all’auditorium “P. Floridia”. Durante l’incontro interverranno l’editore Salvo Bonfirraro, Pierpaolo Ruta dell’Antica Dolceria Bonajuto – deus ex machina dell’iniziativa letteraria insieme al compianto Franco Ruta – e Giancarlo Poidomani, docente di Storia Moderna presso la facoltà di Scienze Politiche di Catania, autore della prefazione.
Dialogherà con l’autore Carlo Ottaviano, giornalista enogastronomico di chiara fama, di origini ragusane, che ha curato un mémoire prestigioso, inserito in postfazione, nato dall’incontro con Simonetta Agnello Hornby.
Un viaggio attraverso i sensi, tra una chicca letteraria e l’altra, quello immaginato da Blanco e regalato al suo pubblico di lettori e buongustai, lungo il quale si dipanano e si sciolgono via via tutti i misteri di una bellissima e buonissima Sicilia culinaria a cavallo tra ‘700 e ‘800: dall’arancinu, o meglio “piccole arance dorate”, alla frutta delle monache “Martorana” di Palermo, la cui ricetta è rimasta segreta per molto tempo.

Accanto alla maggiore fonte storica, che è ovviamente quella del Pitrè, Blanco ha consultato e rielaborato decine di ricettari antichi, archivi di Stato, conventuali e privati diventati formidabili luoghi di scoperte. È così emerso che la particolare consistenza granulosa determinata dalla lavorazione a freddo del noto cioccolato di Modica era, infatti, una caratteristica comune a ogni cioccolato esistente al mondo almeno fino alla metà dell’Ottocento – ma adesso fiore all’occhiello dell’Antica Dolceria Bonajuto, grazie all’intuizione di Franco e Pierpaolo Ruta – e che gli ‘mpanatigghi, gli antichi dolcetti modicani con la carne macinata, erano anch’essi custoditi gelosamente tra i muri dei conventi della città iblea: non possono, dunque, mancare la succose narrazioni intorno agli ex Monastero di San Martino e al Convento di san Domenico, sì da scoprire che «un elemento essenziale per la vita della comunità carmelitana di Modica era la neve»!

«I prodotti enogastronomici sono il sale della nostra terra (giusto per rimanere in argomento!) – afferma l’editore Bonfirraro – le più grandi risorse su cui possiamo e dobbiamo investire, pensando a una nuova economia. Promuovere i prodotti locali e ricreare ‘cultura’ attorno ad essi non può che essere la nostra mission, perseguita sin dagli esordi e il libro di Blanco si cala perfettamente in questo disegno di promozione del territorio, impregnato di una cultura infinita che rimanda alle istanze più ancestrali dell’uomo, ovvero il cibo».

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