Dalle tasse sulle bibite ai caschi: quando la legge protegge la salute

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La tassa sulle bibite gasate in Messico, i pacchetti di sigarette senza immagini in Australia, l’assicurazione sanitaria nazionale in Ghana e il casco della motocicletta obbligatorio in Vietnam: sono alcune delle centinaia di esempi in cui la legge e’ stata utilizzata, con successo, dagli Stati per proteggere e promuovere la salute dei suoi cittadini. A fare il punto su come la legge ha migliorato, e in alcuni casi invece peggiorato la salute pubblica, e’ un rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanita’ (Oms). Spesso si tratta di leggi che hanno radici antiche, come quella del Regno Unito del 1875, che imponeva ai proprietari delle case di assicurare servizi igienici adeguati, ventilazione e fognature per fermare la diffusione di malattie infettive. Oggi il controllo delle malattie infettive e’ uno degli esempi in cui la legge puo’ fare la differenza, a partire dal vaiolo fino ai casi piu’ recenti delle epidemie di Sars ed Ebola. Ma i provvedimenti legislativi possono intervenire in modo diretto anche nella vita di ogni giorno. Come in Messico, che nel 2014 ha introdotto la ‘soda-tax’ per ridurre il consumo di bibite zuccherate, o in Australia, dove i pacchetti di sigarette sono anonimi e con immagini choc. Gia’ dopo 4 settimane dall’entrata in vigore le richieste di aiuto per smettere di fumare erano aumentate del 78%. A volte pero’ le leggi hanno anche prodotto danni, come con le restrizioni di viaggio in Africa occidentale, durante l’epidemia di Ebola, che hanno impedito al personale medico di arrivare nelle aree colpite, prolungando l’epidemia.

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